I consiglieri comunali Giuseppe Casoria, Domenico Catapane, Vincenzo De Maria, Fausto La Montagna, Salvatore Maietta, Salvatore Messina, Antonio Nocera e Andrea Piatto, hanno depositato presso la competente Procura, con apposito mandato legale, la querela nei confronti del Segretario Comunale di Acerra per l’ipotesi di reato contemplato nell’art. 476 del Codice penale e cioè quando un pubblico ufficiale ha, nell’esercizio delle sue funzioni, formato, in tutto o in parte, un atto falso.
L’atto a cui si riferiscono i consiglieri comunali è la deliberazione consiliare n. 74 del 25.09.2024, pubblicata all’albo pretorio il 28.02.2025, cioè dopo oltre 5 mesi, e, guarda caso, lo stesso giorno nel quale il Tar Campania Napoli ha fissato al 12.03.2025 la camera di consiglio sul giudizio cautelare su quanto accaduto sia nella seduta consiliare del 25.09.2024, sia in successive adunanze.
I fatti: esauriti tutti i punti della seduta previsti nell’avviso di convocazione, il Presidente del Consiglio comunale, “rassicurato” dal Segretario Comunale, cercava di aggiungere in aula un ulteriore argomento, nonostante il Regolamento prescriva tassativamente che “il Consiglio comunale non può discutere né deliberare su argomenti che non risultino iscritti all’ordine del giorno della seduta”.
Ostacolato dalla nostra opposizione presente in aula, il Presidente dispose la sospensione della seduta per 10 minuti verbalizzando che l’ammissibilità dell’argomento si sarebbe verificata alla ripresa della stessa. La seduta, rifatto l’appello, non riprese per mancanza del numero legale per assenza della maggioranza.
E invece oggi scopriamo che il verbale è stato spezzettato. Fino alla sospensiva, lo stralcio è allegato alla delibera n. 73, pubblicata all’albo pretorio il 27.11.2024, mentre lo stralcio con l’appello dopo la sospensiva e la seduta deserta è stato allegato alla delibera n. 74, avente per oggetto proprio l’argomento di cui non si è mai verificata l’ammissibilità.
Tale stratagemma ha consentito la celebrazione del Consiglio in seduta di seconda convocazione su un argomento non iscritto in prima convocazione, mai ammesso, con quorum costitutivi e deliberativi ridotti. Non solo. Formalizzati i rilievi sulla legittimità della seduta di seconda convocazione, il Segretario Comunale ha fatto pervenire il proprio parere agli istanti, intanto assenti, solo dopo la celebrazione della stessa.
«La gestione dei lavori del Consiglio comunale e il rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali, finalizzate al corretto esercizio del mandato popolare, sono fondamentali per garantire il perfetto funzionamento della democrazia locale – dichiarano i consiglieri di Coalizione Civica e Movimento di Popolo – e su questo punto, spesso non immediatamente compreso dai cittadini, non faremo sconti a chicchessia».