«Le Strade della Fede»: Sant’Anastasia, Pollena Trocchia e Cercola puntano ai fondi europei

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da sx, Biagio Scognamiglio, il sindaco Francesco Pinto (Pollena Trocchia), il sindaco Lello Abete (Sant'Anastasia) e il rettore del Santuario di Madonna dell'Arco, padre Alessio Romano

I tre comuni appronteranno un progetto per tentare di agguantare fondi comunitari e valorizzare i percorsi turistico – religiosi. Il rettore del Santuario, padre Alessio Romano: «Auspichiamo che si pensi anche all’apertura dello svincolo della statale 268 su via Romani e ad un piano di viabilità adeguato intorno al Santuario».

I tre comuni proveranno a recuperare risorse dalla programmazione fondi europei 2014/2020 con un progetto che comprenda la riqualificazione e il potenziamento dei percorsi religiosi sui territori. Via Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, via Giuseppe Garibaldi a Pollena Trocchia, corso Domenico Ricciardi a Cercola: sono queste le strade protagoniste del protocollo d’intesa che dovrebbe far partire il progetto «Strade della fede». Tutte arterie importanti per le cittadine vesuviane, comune denominatore degli itinerari percorsi dai pellegrini e, nel caso dei comuni che costeggiano il Somma Vesuvio, anche di interesse storico e naturalistico. Il progetto, se finanziato, dovrebbe garantire non solo la valorizzazione dei percorsi già esistenti e con innegabili connotazioni storiche e religiose ma anche un miglioramento della viabilità su quelle che, spiritualità a parte, rappresentano importanti vie di fuga in caso di rischio Vesuvio.

Ieri mattina è stato presentato in conferenza stampa l’accordo tra Sant’Anastasia (comune capofila nel protocollo d’intesa), Pollena Trocchia e Cercola alla presenza dei sindaci Francesco Pinto e Lello Abete, oltre che di Biagio Scognamiglio, tecnico di Pollena tra i promotori dell’accordo, e naturalmente del rettore del Santuario che ha ospitato la conferenza, padre Alessio Romano.

La programmazione dei fondi europei 2014/2020 rappresenta un’opportunità attraverso la quale recuperare le risorse necessarie per la realizzazione dell’intervento. Dopodiché, nel caso non si riesca ad approntare un progetto degno di nota e in grado di attrarre i finanziamenti, sarà alquanto arduo che i Comuni, da soli, si dimostrino in grado di provvedere. «Il Santuario di Madonna dell’Arco è una risorsa per la crescita sociale, economica e religiosa non solo per il comune di Sant’Anastasia, ma anche per quelli limitrofi, come appunto Pollena Trocchia. Per questo motivo – dice il sindaco Francesco Pinto – abbiamo pensato di estendere la collaborazione già quotidiana tra le nostre amministrazioni anche a questo progetto di riqualificazione stradale e territoriale, importante pure sotto il profilo dell’adeguata accoglienza al turismo religioso. Lavorare insieme è oggi fondamentale per attingere a risorse europee ma anche per immaginare sviluppi organici delle nostre terre. L’obiettivo è rendere evidente nell’attraversamento di quelle che saranno le strade della fede la storia e la cultura che le permea garantendole uno sviluppo a 360 gradi, anche per rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini e degli operatori commerciali. Dobbiamo fare in modo che chi le percorre sia poi incentivato ad esplorarne i dintorni, approfondendo la conoscenza dell’intero territorio».

«Credo nella cooperazione tra comuni che hanno obiettivi condivisi da raggiungere per il bene delle rispettive comunità – dice il sindaco Lello Abete – come sta avvenendo tra Pollena, Cercola e Sant’Anastasia nel deliberare ed approvare il protocollo d’intesa, primo passo che ci permetterà di passare alla fase progettuale per poter accedere a finanziamenti europei. Con questo protocollo d’intesa diamo un segnale importante per valorizzare il Santuario della Madonna dell’Arco e tutto quanto ruota intorno al nostro territorio mariano».

«Ogni domenica, al Santuario di Madonna dell’Arco – ha aggiunto padre Alessio Romano – passano circa 20mila persone. Il Lunedì in Albis i pellegrini ammontano a quasi quattrocentomila. Sono numeri che ci sono e restano comunque, ma sarebbe bello che oltre a rimanere nella cinta del Santuario, chi arriva qui potesse avere la possibilità di girare i dintorni, che ci fosse un’offerta non limitata al turismo religioso mordi e fuggi. Ritengo perciò auspicabile, per l’intera comunità, un piano di viabilità adeguato intorno al Santuario, oltre che – finalmente – l’apertura dello svincolo della statale del Vesuvio su via Romani».