Sant’Anastasia. UdC al lavoro sul preliminare del programma elettorale

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Il direttivo del partito: “Il paese è stato colpito dalla cattiva gestione dell’amministrazione precedente ma è ora pronto a riscattarsi, attraverso un’intesa tra i cittadini che vogliano risollevare le sorti di Sant’Anastasia”.

Il nostro Comune esce da una stagione politica che ha lasciato una nota di infamia a connotazione della classe politica del nostro paese. Non era mai successo nulla di simile nella storia repubblicana di Sant’Anastasia.

Auspichiamo che la magistratura possa far luce sull’accaduto e che tutto venga chiarito in senso positivo, ma purtroppo è palpabile, nel comune cittadino, il disagio di accettare una realtà, che oggi, ha accomunato il nostro paese al malaffare.

E’ comune sentimento l’aver capito che le promesse elettorali che hanno portato alla vittoria la precedente consiliatura, di spiccato carattere demagogico, tradotte nella realtà amministrativa in un assoluto insuccesso sancito addirittura dall’allargamento della “zona rossa”, la cui abolizione ne era stata uno dei fantomatici cavalli di battaglia, hanno prodotto solo una totale paralisi dell’azione amministrativa. Si poteva invece incidere sulla rapida adozione di seri strumenti di programmazione territoriale (PUC e atti relativi) che avrebbero potuto realmente dare una spinta alla crescita economica e funzionale del paese, sfruttando ciò che la legge consente di realizzare. Si è capito che questo atteggiamento alla “Don Chisciotte” tendeva, con la sua teatralità, a celare la necessità di tutelare interessi di pochi, sacrificando potenzialità generali. Con gli stessi criteri è stata fatta la scelta di delocalizzare l’isola ecologica già progettata precedentemente, generando malcontenti, maggiori oneri alla collettività e ritardi, pur di soddisfare interessi poco chiari.

La tanto decantata “politica del fare” concretizzatasi in poche attività di facciata con spese insulse come l’acquisto di auto blindata, luminarie natalizie (la cui futura gestione -custodia, manutenzione e messa in opera- ci costerà forse più del nolo, peraltro, senza poterne più poterne rinnovare l’aspetto), la realizzazione di gradevoli giardinetti pubblici (i cui oneri di mantenimento incrementeranno i prossimi tributi comunali) e ordinaria quanto dovuta manutenzione di alcune strade (millantata per innovazione), di contro ha celato oscure manovre come la riorganizzazione dei “responsabili” dell’Amministrazione Comunale, la liquidazione dell’AMAV (azienda partecipata, di cui dovremo accollarci i debiti) a favore di una gestione privatizzata dei rifiuti comunali. L’adrenalina del potere, però, a volte può essere fatale.

Potremmo dilungarci ancora a lungo su quello che, dai banchi dell’opposizione, siamo stati costretti ad assistere. L’accentramento del potere realizzato dal primo cittadino, concretizzato sia con l’avocare a se le deleghe politiche svuotando la figura degli assessori, sia con l’arroganza dei suoi atteggiamenti nel momento di massima espressione di democrazia, in seduta di Consiglio Comunale, costringendo i propri consiglieri di maggioranza ad interpretare il ruolo di “comparsa”, è stata un esperienza mai provata tra gli scranni dell’opposizione nel passato, capace di far nascere tra forze di diversa visione politica, la consapevolezza ed il dovere civico di coalizzarsi per rifiutare questo modo di far politica.
Ora bisogna ricostruire la fiducia dei cittadini e ridare dignità e il giusto significato alla politica.

E’ stata necessaria questa lunga premessa, non per celebrare un inutile “de profundis” all’Amministrazione appena commissariata, ma per descrivere le ragioni di una proposta maturata quasi consensualmente: costruire un intesa tra persone di buona volontà per risollevare le sorti della nostra cittadina.
Questa proposta è lanciata ai gruppi politici dell’ex opposizione ed alle associazioni civili che sono state attente e partecipi nell’opporre i propri valori al dilagare di quella politica descritta.

Abbiamo riscontrato una immediata disponibilità nel Partito Democratico di Sant’Anastasia e possiamo annoverare aperture di intesa in altre realtà cittadine.
Per dare massima disponibilità e credibilità al progetto, l’UDC non ha posto alcun veto alla candidatura del nuovo sindaco. Sarà da individuare collegialmente nell’ambito di cittadini con adeguato curriculum di credibilità politica e competenza ed ogni forza partecipante dovrà contribuire alla costruzione del programma politico che, una volta adottato, dovrà essere appoggiato per realizzarne i contenuti nel migliore dei modi.