Tra le tante invenzioni dello scienziato e artista toscano, quella del robot colpisce davvero. Il “cavaliere meccanico” di da Vinci dimostra come già cinquecento anni fa la robotica non era affatto fantascienza. A Maiori una mostra dedicata al suo genio.
Un automa capace di svolgere i compiti ordinatigli fa sempre comodo e non credo vi sia bambino che, dagli anni’50 ad oggi, non abbia sognato almeno una volta nella vita di possedere un robot. Romanzi, fumetti e film hanno alimentato queste fantasie per tutto il XX secolo fino ai giorni nostri. Ma ben prima di Isaac Asimov e delle sue tre leggi della robotica c’era già chi pensava ai robot. Se credete infatti che essi siano una fantasia moderna vi sbagliate di grosso. Più di cinquecento anni fa Leonardo Da Vinci metteva a punto il suo.
Il progetto è stato scoperto tra i disegni dello scienziato e artista toscano nel 1957, ma solo recentemente Mark Rosheim è stato capace di decifrare i criptici schizzi di Leonardo per ricavare un modello completo e funzionante del robot, anche se per molti le ricerche non sono ancora concluse. Copie di questo “robot di Leonardo”, come viene spesso chiamato, sono oggi in mostra in molti musei vinciniani. Si tratta di un’armatura da cavaliere al cui interno uno scheletro in legno è mosso da ruote di metallo e corde che permettono di dirigere e coordinare i singoli movimenti dell’automa attraverso alcune manovelle esterne. Il “cavaliere meccanico” è frutto delle assidue ricerche del da Vinci nel campo dell’anatomia umana; ricerche spesso fatte, stando ad alcune diffamazioni del tempo, su cadaveri esumati.
Sebbene sia molto lontano dai robot ipertecnologici del cinema moderno, l’automa di Leonardo si presenta come un capolavoro della meccanica rinascimentale. Progettato intorno al 1495, negli anni in cui risiedeva a Milano, presso la corte sforzesca, esso dimostra l’innato desiderio dell’uomo di possedere una macchina capace di sostituirlo in tutto e per tutto nei lavori più svariati. Un sogno che, malgrado lascerebbe a casa miliardi di lavoratori, accompagna da molti secoli l’umanità. La sua realizzazione sarebbe un enorme passo per la società mondiale, ma verso cosa?
In attesa di una risposta e di nuove innovazioni nel campo della robotica, possiamo goderci il genio di Leonardo nella mostra allestita a Maiori presso il Teatro di Palazzo Mezzacapo, visitabile fino al 31 ottobre 2012. La città ospita infatti, in questi mesi, la collezione itinerante del Museo Leonardo da Vinci di Firenze. L’esposizione permette di ammirare riproduzioni, tutte funzionanti, delle varie “macchine” progettate dallo scienziato fiorentino. I modelli sono stati realizzati dalla Wordwide Museum Activities dopo un lungo lavoro di ricerca storica ed ingegneristica partito proprio dallo studio dei progetti originali del maestro toscano.
Un’occasione per scoprire le mille invenzioni di Leonardo, dall’elicottero al carro armato, dal deltaplano alla bicicletta; un viaggio nell’incredibile mondo di un genio, di un inventore capace di anticipare di secoli le più moderne tecnologie, civili e militari. Oggetti che ci accompagnano ancora oggi tutti i giorni e che, contro ogni aspettativa, affondano le loro radici in un’epoca più lontana di quanto si immagini.
(Fonte foto: Rete Internet)