Fabbrica divisa in tre aree: la “A”, la “B”, e la “C”. Chi andrà nella “C” non potrà accedere alle prime due, dove sono concentrate le produzioni. Ridotta al lumicino la rotazione dei cassintegrati.
Il piano di riorganizzazione della Fiat di Pomigliano, oltre a determinare lo svuotamento della newco e il passaggio di tutte le consegne ad Fga, concentrerà i lavoratori in tre aree“ ben distinte”, com’è scritto nell’accordo.
Nell’area “A”, interamente dedicata alla produzione nuova Panda, saranno concentrati i 2142 addetti attualmente ancora alle dipendenze di Fabbrica Italia Pomigliano. Alla “B”, riservata allo stampaggio delle lamiere, resteranno assegnati gli attuali dipendenti, sono 402 (356 operai, 78 impiegati e 8 quadri). In questi due primi settori la rotazione non sarà possibile. Soltanto nell’area B potrebbero essere previste turnazioni tra i dipendenti in attività e quelli in cassa. Previa una formazione specifica, però. Nell’area “C”, dedicata al collaudo delle auto prodotte e ai servizi generali saranno invece stipati 1971 dipendenti ( 1802 operai, 146 impiegati e 23 quadri ). E’qui che ruoteranno i 1390 cassintegrati di Pomigliano, che non rientrano in fabbrica da anni, da quando sono cessate le produzioni Alfa Romeo.
Ma considerati i numeri c’è già chi ipotizza che gli operai in cassa da molto tempo potranno rivedere lo stabilimento forse per qualche giorno appena ogni tre mesi. Esclusi dal tutto dal piano di riorganizzazione sono i 316 dipendenti di Fga del polo logistico di Nola, trasferiti tre anni e mezzo fa da Pomigliano in occasione dell’apertura di questo nuovo impianto e mai più rientrati. Il nuovo reparto di smistamento dei materiali, infatti, non è decollato. “Non rientrano nel piano per Pomigliano – spiega il Lingotto da Torino – perché i 316 sono già da tempo in regime di cassa integrazione per riorganizzazione, che scadrà a luglio”.
A ogni modo nel piano di rilancio della Fiat si legge tutta una serie di interventi strutturali. Tra gli obiettivi c’è il miglioramento dei livelli di eccellenza raggiunti nel prodotto e nei processi produttivi. In programma “l’adozione di soluzioni tecnologiche, metodologiche e gestionali avanzate”, la realizzazione di “attività tecnico-gestionali per l’implementazione dei principi della lean production”, il miglioramento “della sostenibilità, delle efficienze energetiche, dell’ergonomia e degli standard di sicurezza delle postazioni di lavoro” e l’ulteriore “attenuazione dell’impatto ambientale”. Novità anche nella logistica, dove saranno utilizzati nuovi contenitori specifici. Il rilancio sarà puntato anche sui sistemi informatici, il cui ammodernamento determinerà la fermata del primo marzo.
“Saranno realizzati nuovi sistemi informativi – si scrive nel documento firmato alla Regione – con i computer più moderni, in particolare nelle unità lastratura, verniciatura e nel montaggio”. “L’obiettivo – conclude la Fiat – è di favorire, in funzione delle condizioni di mercato, nell’arco della riorganizzazione, il pieno reinserimento di tutti i lavoratori di Pomigliano”.