Via Cesare Augusto: cantiere da troppi anni

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Il Sindaco: «Sembra che sia tutto fermo, invece, stanno ultimando i cosiddetti sotto-servizi. In ogni caso, l’opera sarà presto completata»

Alberi secolari che disegnavano un lieto sentiero e conducevano verso  una “valle deliziosa”, intessendo con i loro colori un ritratto di felicità. Via Cesare Augusto. L’Ottaviano bella. Antica. Amata. Ma tutto ciò non esiste più. Ormai, è qualche anno che conviviamo con le macerie. Pietre scalcinate e polvere si dilaniano, dando soltanto un ricordo triste di un paesaggio che nessuno, tra gli abitanti di Ottaviano, potrà mai dimenticare. Eppure le precedenti amministrazioni ci avevano assicurato con progetto alla mano che tutto sarebbe diventato migliore. Nessuno avrebbe avuto di che temere: un paesaggio diverso, migliore avrebbe presto alleviato i nostri occhi. È anche vero che le radici degli alberi si erano impossessate dell’intera strada, rialzando l’asfalto e provocando seri danni alle vetture che la percorrevano. Le pigne, poi, cadevano dagli alberi anche spinte da tenui brezze, colpendo non solo veicoli, ma anche pedoni. C’era poi la necessità di creare un nuovo impianto fognario. Insomma le pretese erano tante, bisognava pure soddisfarle! Con una strada così in dissesto non si poteva più restare a guardare.

Ma nessuno avrebbe immaginato che i lavori andassero così per le lunghe. Certo, ora, essi sono avviati e attivi, ma ciò è avvenuto non senza lamentele e solleciti di residenti e commercianti. Proprio questi ultimi hanno ricevuto i maggiori danni, alcune attività sono state chiuse per il calo dei profitti causato dall’inaccessibilità della strada, altre lamentano di fare la stessa fine, e i giovani si lagnano di aver perso il loro luogo di ritrovo.

Un tratto di strada è stato riaperto, ma una buona parte è ancora un cantiere.

Intanto, mentre i danni fanno da testimonio al tempo che scorre, vogliamo ricordare il progetto che il Comune a suo tempo presentò, e che in parte si intravvede nel tratto già aperto, sperando che rispetti quanto promesso, almeno per riscattare tutti i mali sopportati.

Ricordate l’isola centrale? Ebbene dimenticatela. Sarà sostituita da uno spartitraffico di 50 cm circa arricchito di aiuole. Sul  lato destro della strada, osservata dal basso verso l’alto, sarà costruito un marciapiede di 3 metri, per la gioia dei genitori che accompagnano i loro piccoli a scuola. Il lato sinistro della strada avrà un marciapiede molto più grande abbellito di fioriere e panchine. Gli alberi non mancheranno di certo: più grandi a sinistra,più bassi a destra offrendo a tutti l’impressione di trovarsi in un luogo davvero diverso. Grazie ai finanziamenti dati dalla regione sarà possibile sostituire anche la pubblica illuminazione. Ad ogni incrocio ci saranno rotatorie onde evitare i tanti incidenti causati, soprattutto, dai motorini che, oltrepassando il marciapiede centrale, si immettono irregolarmente sulla corsia opposta.

Un albero di Ulivo è stato piantato, il mese scorso, al centro di una rotatoria all’incrocio tra via Cesare Augusto e San Michele, come simbolo di una rinascita, di una crescita. Una parte della strada è stata riaperta, si vedono miglioramenti. E’ così che il sindaco, Luca Capasso, risponde alle tante polemiche sorte: «Sembra che sia tutto fermo, invece, stanno ultimando i cosiddetti sotto-servizi. In ogni caso, l’opera sarà presto completata, come più volte ho garantito mettendoci la faccia, l’impegno personale e quello di tutta l’amministrazione comunale. Stiamo parlando di un’opera rimasta ferma per molti anni e in pochi, davvero pochi, hanno alzato la voce o chiesto spiegazione di questi ritardi. Ci siamo tenuti la strada incompiuta, abbiamo sopportato, abbiamo taciuto. Ora è cambiato tutto, un tratto è stato completato e i lavori procedono: mi piacerebbe dirvi che saranno finiti in una notte, ma nessuno ha la bacchetta magica. Prendere in giro la gente, poi, non è mai stato il mio sport preferito: ho sempre detto le cose come stanno, ho chiesto pazienza ma, allo stesso tempo, non mi sono fermato un attimo per fare in modo che i lavori ripartissero. Siamo nel rush finale, manca davvero poco».