Trenta anni fa Casalnuovo contava 15mila abitanti; oggi sfiora i 50mila. La quasi totalità delle case sono sempre state costruite abusivamente e poi condonate.
Con questo “pezzo” intendo rispondere ai commenti postati all”articolo “Chi governa per davvero le nostre città :” scritto per ilmediano.it.
Rispondo riproponendo un articolo pubblicato qualche tempo fa sul Corriere del Mezzogiorno, che sarà sfuggito agli autori dei commenti, che ha provocato forti rimostranze sia da parte degli amministratori del Comune (con verifica degli eventuali estremi per denuncia di diffamazione), che della stessa opposizione, che si è lamentata (con lettera inviata a tutti i giornali e con richiesta di pubbliche scuse) del fatto che nessuno spazio era stato dato al loro lavoro, per la verità oscuro, all”interno di un Consiglio comunale nel quale sono assoluta minoranza.
Al sig. Iovino, voglio anche dire che le sue denunce sono state a suo tempo regolarmente inoltrate alla magistratura e, mi sembra, che qualche esito l”hanno comunque prodotto.
A.L.
In questi giorni Casalnuovo ha dato spettacolo nelle trasmissioni televisive più impietose e/o irriverenti a livello nazionale, “Le Iene”, “Mi manda RaiTre”, “Striscia la notizia”. Spero che il Sindaco e gli altri protagonisti rivedano più volte le loro performances, almeno per verificare se sono ancora capaci di disgustarsi di fronte alla negazione dell”evidenza e della verità dei fatti. A Casalnuovo, lo dico ancora una volta, nessuno può tirarsi fuori: dal Sindaco alla cosiddetta “società civile”, sono tutti colpevoli. È inutile che facciano ora le vittime o, peggio, gli indignati. A Casalnuovo, i quattro quinti delle abitazioni, e, quindi, quasi tutte, sono state costruite abusivamente e, successivamente, condonate.
È una storia che va avanti da più di trenta anni, da quando Casalnuovo aveva circa 15.000 abitanti, ad oggi, quando gli abitanti sono quasi 50.000. Moltissimi, per non dire tutti, in questi trenta anni, hanno sempre comprato le case, costruite abusivamente con la complicità ben pagata di quanti dovevano esercitare i controlli di legge, sapendo di poter contare sull”immancabile condono ogni due anni e, soprattutto, sulla benevolenza dell”Amministrazione comunale e degli altri Enti erogatori di servizi, per cui le case, se pure abusive, sarebbero state fornite di acqua corrente, elettricità , telefono, internet, gas di città , impianto fognario, illuminazione stradale, raccolta giornaliera dei rifiuti, e in più sarebbero state fornite di certificato di abitabilità e regolarmente accatastate.
Gli unici disagi, se così vogliamo chiamarli, sarebbero stati i pagamenti dell”ICI e della TARSU, che però servivano a mettere come un suggello di legittimazione all”immobile acquistato. Per colpa di qualche giornale impiccione, il giocattolo, che ha funzionato così bene per tanti anni, facendo anche arricchire un po” di gente, si è rotto, e tutti quelli che fino ad oggi hanno taciuto, mezzi di informazione compresi- perchè basta andare su Internet e cliccare Casalnuovo, per scoprire che qualche “pazzo” che denunciava gli abusi c”era, anche se nessuno, magistrati compresi, lo prendeva in considerazione- sono diventati, tutti, vessilliferi della legalità e delle demolizioni.
Nessuno che abbia avuto il coraggio di dimettersi, di sparire dalla circolazione, non dico di fare mea culpa. Naturalmente, demolitori solo a Casalnuovo e solo relativamente ai palazzi e alle villette incriminate. Tutto il resto, anche nella stessa Casalnuovo, non interessa. Ma, cari ministri, sottosegretari, assessori regionali e provinciali, magistrati, carabinieri, Casalnuovo non è un caso eccezionale in un oceano di legalità : è solo un esempio, piccolo per giunta, di come vanno le cose (e le case) nella nostra regione.
L”abusivismo è la regola in tutta la regione, ma in modo macroscopico nella provincia di Napoli: quante costruzioni abusive sono state realizzate anche in zone a protezione integrale come le isole di Capri, Ischia e Procida, come i Campi Flegrei, come la Costiera sorrentina? Quanti vani abusivi sono stati costruiti a Napoli nel Centro storico come a Posillipo? Se si consultassero le aerofotogrammetrie di Napoli, degli ultimi venticinque anni, se ne scoprirebbero delle belle, anche in case e palazzi “insospettabili”.
Tutta questa storia, di per sè molto sporca, mette, comunque, in evidenza una necessità inderogabile: quella di nuove modalità di controllo del territorio, che, a mio avviso, andrebbero sganciate del tutto dalla politica e dalla realizzazione del consenso per essere eletti, dal Comune, alla Regione, al Parlamento. Ma su questo terreno nessun partito e nessun politico è stato finora disponibile ad aprire un confronto. Meglio una sceneggiata ogni tanto e poi lasciare le cose (e le case) come stanno!