Somma Vesuviana, Peppe Bianco sarà candidato sindaco

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Il medico Giuseppe Bianco, che nel 2017 ritiró la sua candidatura prima ancora di iniziare la campagna elettorale e fu coinvolto in una vicenda spiacevole che, tra minacce anonime, denunce di vessazioni, incursioni per verificare l’esistenza di abusi edilizi, finì per cambiare le sorti di quella competizione. Oggi è deciso a candidarsi alla carica di sindaco e spiega il suo punto di vista nella lettera che pubblichiamo di seguito e che ha voluto affidare al Mediano.it

 

 

 

“Doverosa e necessaria premessa al mio intervento è che la mia candidatura, così come dovrebbero esserlo tutte, non rappresenta alcuna forma di autoinvestitura. Al contrario, essa nasce dalle sollecitazioni di una frangia della società civile, memore di quella che fu (o, meglio, voleva essere) la sua scelta circa cinque anni orsono.

All’epoca, infatti, ebbi il privilegio di esser individuato, proprio dalla società civile, come loro rappresentante nella corsa alla carica di primo cittadino. La scelta di accettare non fu mai ritenuta da me un peso, bensì un privilegio, purtroppo però, a seguito di alcune vicende incresciose che coinvolgevano, oltre la mia persona, anche direttamente esponenti della mia famiglia (vicenda che mi ha tenuto fino a poco tempo fa in contatto con gli inquirenti), dovetti, a malincuore e forse anche un po’ vigliaccamente, fare un passo indietro condizionandoanche le scelte di amici che mi avrebbero accompagnato in quella avventura.

La verità è che si era instaurato un clima di diffidenza, vessazioni, un continuo turpiloquio; si parlava di tutto: schieramenti, candidature, un valzer di liste da una coalizione all’altra, ma mai, dico mai, un accenno ai programmi, ai progetti per Somma, per i Sommesi, per i giovani, gli anziani, per le periferie, per le strutture e infrastrutture pubbliche, che versavano e tuttora versanoin un uno stato di decadimento pietoso, e via dicendo.

Tutto ciò premesso, questo mio ripropormi oggi dovrebbe rappresentare il riscatto, l’affrancamento da quanto accaduto all’epoca, una rinascita che, lungi dall’essere mia personale, rappresenti il segnale per dire basta a certe logiche mestieranti.

Ad animare i miei propositi è la volontà di cambiare la città a cui sono fortemente legato, quella in cui sono nato, dove ho avuto la possibilità di formare una famiglia e dove ho avuto la fortuna di crescere professionalmente.

D’altronde è facile continuare a lamentarsi che le cose non funzionano, dire che i politici sono tutti uguali, essere spettatori apatici ed inconsapevoli di un declino senza freni, che vede come principali vittime i nostri giovani.

Al contrario, dobbiamo lavorare per una comunità che funzioni, con una gestione trasparente, che renda la vita delle persone che ci vivono più facile, più veloce.

Dobbiamo lavorare per una città che moltiplichi le opportunità per tutti.

Dobbiamo lavorare per una città che difenda e valorizzi le donne, una città che coccoli gli anziani, una città che possa dare forza e garantire un futuro ai nostri giovani.

Dobbiamo lavorare per una città che attragga, che cresca in modo etico, intelligente ed ecologico, che ridia valore al dinamismo culturale.

Dobbiamo lavorare per una città accogliente, capace di far sentire i suoi cittadini protetti, una città disponibile a rilanciare la solidarietà, una città che aiuti chi ne ha bisogno.

I partiti di oggi non sono più legati alle ideologie, né sono vicini alla massa, ma sono sempre più dei comitati elettorali, con pochissimo radicamento sul territorio. Da qui la necessità di una “democrazia partecipativa” come alternativa a quella “rappresentativa”, attraverso la mediazione di un modello politico (la lista civica) più snello e, di conseguenza, maggiormente radicato sul territorio.

Orbene, la nostra rappresentanza è il frutto di una aggregazione democratica, progressista e riformista, composta da cittadini già da tempo impegnati nella società, i quali vogliono contribuire in prima persona all’attuazione di un programma redatto e sottoscritto dalla città stessa; un programma volto non alla realizzazione di progetti faraonici, ma pragmatico, teso al concreto soddisfacimento delle istanze dei nostri concittadini, un programma fatto di esigenze reali e pressanti, esigenze civiche, culturali, sociali edambientalistiche.

Per tutto ciò serve ambizione, dedizione, cura, integrità morale, impegno, entusiasmo e determinazione, servonodelle nuove basi su cui poggiare la fiducia dei cittadini, in quattro parole: FUTURO, RISPETTO, COMPETENZE, MERITO, quattro cardini su cui far reggere la nostra città.

Il dovere della politica è l’azione, preceduta e guidata dallo studio e dalle riflessioni.

Somma ha bisogno di tutte le nostre energie, di idee innovative e voglia di lavorare, ha bisogno di tutto l’aiuto, piccolo o grande, che ciascuno di noi vorrà dare.

Somma ha diritto ad un’amministrazione che sia fondatasui diritti e le possibilità, piuttosto che su privilegi e favori, per tale motivo è necessario che ogni incarico amministrativo sia attribuito per capacità e merito.

E’ il tempo del “per” e del “con”. Per la città, con la città, per la gente, con la gente.

Tutto questo si può fare, si, si può fare! Si può aspirare con diritto ad una Somma Futura migliore. Dobbiamo crederci, ne abbiamo il diritto!

Per concludere, prendo in prestito le parole di Papa Giovanni Paolo II “Il futuro inizia oggi, non domani”.

Solo e soltanto in questo modo si potrà Ridare Somma ai Sommesi.

IO HO FIDUCIA, POSSIAMO FARE !”