Una sala strapiena a Palazzo Mediceo per accogliere il critico d’arte Vittorio Sgarbi, guest star del dibattito sulla valorizzazione dei beni culturali organizzata dall’amministrazione comunale di Ottaviano. Moderato dal professore Carmine Cimmino, il dibattito ha visto gli interventi dell’assessore agli eventi Biagio Simonetti, della consigliera delegata alla Cultura, Rosa D’Ambrosio, e del sindaco Luca Capasso.
Molte le idee lanciate da Sgarbi per valorizzare il Palazzo che fu dei Medici, sì, ma che assurge alle cronache degli ultimi decenni quasi unicamente perché fu acquistato da Raffaele Cutolo. E sono parecchi anni, a dire il vero, da quando è bene confiscato, da quando è sede del Parco Nazionale del Vesuvio, da quando vi si alternano eventi pro legalità, da quando il piano nobile è stato restaurato e inaugurato alla presenza di un parterre “antimafia” che il sindaco Capasso prova a cancellare la memoria di una connessione, qualunque essa sia stata (da un semplice atto di proprietà alle ricostruzioni fantasiose) con la camorra. Ci è riuscito solo a metà perché se nei fatti quel Palazzo con la camorra non ha nulla a che fare, mediaticamente risulta invece mera nota di colore il sia pur breve collegamento con Cutolo. Un male? Chissà. Vittorio Sgarbi ha ricordato, con estrema lucidità, che dai miti negativi o positivi che siano, nasce comunque la notorietà. Vale a dire quel che Ottaviano, o meglio le bellezze di Ottaviano, sta cercando. Può essere una strada, certo. Meglio però, immaginiamo per tutti i presenti, quella che il critico d’arte ha suggerito e per la quale si è impegnato. La strada «buona»: far rientrare Ottaviano nel progetto «Uffizi Diffusi» annunciato dal direttore del museo fiorentino, tra i più importanti del mondo e il più visitato in Italia, Eike Schmidt. «Farò in modo che venga ad Ottaviano e, mentre si attende il restauro – ha detto Sgarbi – questo luogo che dovrebbe essere tappa obbligatoria dei tour campani più importanti, si potrebbe sistemare un ambiente, che sia climatizzato per accogliere opere delicate e preziose, e nel frattempo organizzarvi mostre d’arte contemporanea, festival letterari e perché no, legati a temi che qui hanno un significato, dal Vesuvio…all’antimafia». Non ha rinunciato alla battuta, Sgarbi, proponendo una serata con il presidente De Luca che imiti Di Maio. Tant’è, ha concluso tra gli applausi e con l’impegno di attivarsi per Ottaviano.
Accanto a lui, dopo l’intervento di Cimmino che ha auspicato un rinnovato interesse tra i giovani per la storia del proprio paese, l’assessore Biagio Simonetti ha sollecitato suggerimenti. «La presenza massiccia di questa sera ci spinge a continuare sulla direttrice intraprese» – ha detto l’assessore agli eventi, evidenziando il fiorire di musei, mostre ed eventi virtuali negli ultimi anni ma spingendo comunque sulla necessità di ampliare la platea che possa godere delle bellezze artistiche cittadine.
La consigliera delegata alla Cultura, Rosa D’Ambrosio, ha ricordato il ruolo di Sgarbi quale responsabile nazionale per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale per l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani. «Ottaviano, come la Campania e l’Italia, deve ripartire dalla bellezza e ne siamo circondati: basta pensare non solo al Palazzo dove ci troviamo ma alla chiesa di San Michele Arcangelo e ai suoi tesori, alla storia dei Medici, legata a quella di Ottaviano. Siamo onorati della presenza di Sgarbi che possiede non solo le competenze ma anche una spiccata capacità di divulgazione che di questi tempi è preziosa».
Il nostro unico interesse – ha detto il sindaco Luca Capasso- è far conoscere Ottaviano, terra di un popolo laborioso e perbene. Un bene come il Palazzo Mediceo va valorizzato a livello nazionale, diventare noto non solo per gli anni “neri”». Ed ha ricordato, Capasso, che manca solo un decreto perché possa partire il finanziamento del Ministero del Sud e iniziare il restauro di un’altra ala nonché mettere mano al Teatro della Legalità che sorgerà nei giardini.