Somma Vesuviana, Il trionfo della fede per Mamma Schiavona

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Una straordinaria festa popolare e un’immersione totale nei cinque sensi. Il pellegrinaggio della statua della Madonna di Castello, che dopo 13 anni è scesa dal monte per visitare le varie chiese della città di Somma Vesuviana, si è trasformato in un grande successo di pubblico. Una massa colorita e variegata di persone ha seguito il corteo itinerante, affollando ogni angolo del borgo, del centro città e della periferia, con una partecipazione attiva e costruttiva.

Centinaia di ragazzi e di adulti si sono alternati nel portare a spalla la Madonna e per organizzare e gestire la complessa iniziativa. Ogni giorno la moltitudine di giovani aumentava sempre di più. Impeccabile l’organizzazione ed il servizio d’ordine predisposto dall’Associazione Santa Maria a Castello e dai membri delle Paranze che, diligentemente, hanno dato una mano per risolvere ogni problema logistico e di sicurezza. Composto e funzionale il servizio sacerdotale. Una folla multicolore di fedeli, dunque, ha espresso con diverse iniziative il messaggio d’amore per la Madonna di Castello, improntato soprattutto sulla speranza e sulla gratitudine. Spettacolare la scenografia. Le vecchie ed insicure stradine del borgo si sono colorate d’improvviso con fiori e lustrini in un fantasmagorico trionfo di luci, profumi e sapori. Per la festa della Madonna il Casamale ha indossato l’abito migliore. La massa delle presenze non è stata anonima. Ogni partecipante ha voluto esprimere con forza la propria personalità orgoglioso di esserci. Fiero di rappresentarsi e di dimostrare la propria identità. Non sono mancati gli eccessi di presunzione ed i personalismi, ma è stata proprio la voglia di distinguersi a determinare il successo della manifestazione. Innumerevoli i contenuti espressi in questa iniziativa di fede popolare e di folclore. Sicuramente i teologi sapranno approfondirne gli aspetti religiosi più caratteristici. Significative sono anche le iniziative in cui si sono mischiati il sacro ed il profano. Una cosa è certa: dopo i tempi bui e dopo la grande paura della pandemia la gente sente il bisogno di trovare certezze, condividendo un percorso comune di pace e di amore e di speranza. Il futuro è sempre più incerto e una crisi morale, spirituale ed ambientale condiziona i pensieri ed i comportamenti. In ogni modo la partecipazione al rito del pellegrinaggio si è espressa in maniera multiforme, a volte addirittura con iniziative discutibili e contraddittorie. Alcuni si sono lamentati per la grande quantità di fuochi pirotecnici, accesi durante tutto il percorso sostenendo che i soldi per i botti potevano essere impiegati per opere di beneficenza. Per i ‘veri’ fedeli, però, il rito dei fuochi con la sua simbologia e con i suoi contenuti ancestrali è irrinunciabile. Non bastano la logica ed il buon senso per interpretare e censurare un rito popolare così antico e complesso. Una festa per celebrare la Madonna senza fuochi e senza i botti non sarebbe più la stessa. Non è facile rinunciare ad una colonna sonora che squarcia da interi lustri il silenzio e le tenebre. Molti si sono anche meravigliati perché durante il passaggio della statua sono stati organizzati punti di ristoro per i devoti in cui sono state offerte pietanze varie: dagli gnocchi alla pasta e fagioli, dalla frittura di pesce ai calzoni imbottiti con prosciutto e mozzarella. Insomma è stato un tripudio di sapori che molti hanno apprezzato e gradito. Con questa manifestazione sembra rinnovato e riscritto in chiave moderna il rito delle libagioni e dell’agnello sacrificale. Una consuetudine antica in cui il cibo veniva usato come trasfert e momento di aggregazione. Inconsciamente la gente si è ritrovata attorno a simboli antichi che si ripropongono soprattutto quando si vivono profondi periodi di crisi. Struggenti e commoventi i canti a figliola intonati per salutare Mamma Schiavona al momento del suo ritorno nella dimora usuale. Un brivido ha attraversato la folla stracolma. Le voci, un vero grido spezzato in gola, sono sembrate una nenia ed una vera supplica popolare.

(foto: ILMEDIANO)