Somma Vesuviana, c’era una volta la festa di San Gennaro…

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antica cartolina Somma Vesuviana
Alessandro Masulli
Alessandro Masulli

Il responsabile dell’Archivio Storico cittadino, Alessandro Masulli, ripercorre le atmosfere dei festeggiamenti per il Santo Patrono di Somma Vesuviana, San Gennaro è tale dal 1859.

«La festa si respirava nell’aria già molti giorni prima» – rammenta Masulli e cercando nei ricordi parla delle luminarie, degli addobbi: «Quei pali blu, con tanti archi luminosi e i disegni di fiori, le volute a creare nastri, coccarde, fontane, si iniziava almeno una settimana prima. All’inizio di via Gramsci uno stendardo con l’immagine del Santo appeso ad una corda segnalava il via alla festa». Cinque giorni prima della kermesse il comitato, dopo una lunga questua annuale, si occupava degli ultimi dettagli. «La gente in piazza era così tanta che passeggiare diventava un’impresa, decine e decine di bancarelle sulle quali si affastellavano castagne, torrone, nocciole americane e mandorle glassate, giocattoli e palloncini: un’allegria totale, ho impressi nella memoria i fichi d’india, il fucile ad aria compressa, i pesciolini rossi pescati con un piccolo retino nelle bacinelle di plastica azzurra». E c’erano le bande. «Il clou della festa, il concertino – ricorda Masulli – le tradizionali bande pugliesi con quella strepitosa musica che rubava il cuore a ciascuno di noi affezionati accorsi ad ascoltarla, sempre i soliti e non più di trenta. Le luminarie si riflettevano sugli ottoni facendoli brillare e rendendo le note ancor più sublimi».14291868_1296709533707229_1532662663632604792_n

Nel ritorno di quest’anno è atteso Gianluca Capozzi, artista partenopeo dal folto seguito ma allora…«Allora – prosegue Masulli – c’erano si artisti appartenenti al mondo napoletano ma poi arrivarono i Ricchi e Poveri, Riccardo Fogli, Pippo Baudo, i vip. Sono ricordi dell’infanzia, di un passato purtroppo travolto da ineluttabili cambiamenti di vita e di costume, in una società nella quale è venuto a mancare il senso della frugalità e dello stare insieme, un ambiente dove vige purtroppo la cultura del non valore».

San Gennaro è patrono dal 1859, ma prima ancora altri «protettori» si sono avvicendati nella millenaria storia di Somma Vesuviana: San Sebastiano e la Madonna del Rosario (1649), la Madonna di Castello (1660). Dal glorioso avvento di San Gennaro l’antica festa paesana assorbì poi quella della Piedigrotta a Somma che si ebbe nel 1899 (nacque, precisamente la sera del 20 agosto 1899 da una modesta riunione tenuta nell’aula consiliare e promossa dal sindaco Paolino Angrisani) e 1900 ed è in questo arco di tempo che si formarono i primi comitati civici, come si apprende nelle delibere di consiglio comunale dell’inizio Novecento: in quegli atti si ritrovano plausi ai comitati del tempo ma dagli stessi si evince anche che erano sotto strettissima sorveglianza da parte dell’amministrazione cittadina, a volte addirittura nominati dalla giunta.