Risotto Cacio e Pepe di Antonino Cannavacciuolo

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Risotto cacio e pepe

Il risotto è un piatto eccezionale.

Con pochi ingredienti e tanta fantasia, è possibile dare vita a ricette gustose e grande soddisfazione anche ai palati più raffinati. Le qualità di riso sono tantissime e già solo volendo considerare quelle italiane, ci si può sbizzarrire in cucina con tante preparazioni che spaziano dal salato al dolce. Il riso si sposa bene alla carne, alla verdura, al formaggio, al pesce e perché no, al cioccolato.

Il nome del riso ha origini antiche, orientali. Molto probabilmente deriva da Orìya, termine utilizzato a Orissa, stato indiano che si affaccia sul golfo del Bengala. Nel tempo è stato modificato nell’afgano Vrize e successivamente nell’iranico Brizi, fino ad arrivare ai Greci.

Nelle lingue europee moderne il termine utilizzato per indicare il riso ha origini latine: Riso (in italiano), Riz (in francese), Reis (in tedesco), Rice (in inglese), Ryzi (in greso moderno), Arroz (in spagnolo e portoghese).

La ricetta che oggi proponiamo è il RIsotto Cacio e Pepe di Antonino Cannavacciuolo, ricette classica, pilastro della cucina popolare romana.

Ingredienti
  • Riso Carnaroli (300 grammi)
  • Pecorino Romano Doc (50 grammi) 
  • Pepe Nero in Grani (q.b.)
  • Brodo Vegetale (q.b.)
  • Sale (q.b.)Burro (40 grammi)
  • Parmigiano Reggiano (50 grammi)

 

Versare il riso direttamente nella pentola senza soffritto per mantenerlo naturale, leggero e senza grassi.

Tostare il riso leggermente, e cuocere aggiungendo poco alla volta il brodo vegetale preparato con sedano, carota, cipolla, scorza di parmigiano e qualche foglia di erba aromatica.

Cuocere il riso fino a cottura, circa 15 minuti aggiungendo solo un po’ si pepe.

Spegnere il fuoco quando il riso è ancora croccante, ovvero, al dente.

Procedere alla mantecatura del risotto con: burro, pepe in grani appena macinato, sale, olio, Pecorino e Parmigiano sempre appena grattugiati.