Neonato di Nola muore per complicazioni dopo il parto: 7 indagati

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NOLA – Un parto notturno che avrebbe dovuto segnare l’inizio di una nuova vita si è trasformato in un dramma senza ritorno. È accaduto all’ospedale Moscati di Avellino, dove un neonato è deceduto dodici ore dopo essere nato. La Procura ha avviato un’indagine e iscritto sette operatori sanitari – sei medici e un’ostetrica – nel registro degli indagati per il reato di omicidio colposo.

Il parto, avvenuto tra la notte del 15 e 16 aprile, si è subito rivelato complicato. Il neonato è venuto al mondo in condizioni critiche e con gravi problemi respiratori. Nonostante l’intubazione immediata e il ricovero d’urgenza in terapia intensiva neonatale, il piccolo non è riuscito a superare le difficoltà cliniche. Tutti i tentativi di rianimarlo sono risultati inutili.

I genitori, una coppia residente a Nola, non hanno esitato a rivolgersi alla magistratura per ottenere giustizia e risposte. Sconvolti per la perdita del loro primo figlio, hanno formalizzato una denuncia che ha portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Avellino. Gli investigatori hanno subito disposto il sequestro della cartella clinica e ordinato l’autopsia sulla salma del bambino.

Il pubblico ministero Cecilia De Angelis ha nominato quattro esperti per condurre gli accertamenti: Alessandro Santurro, Alessandro Caputo, Maria Corbo e Giuseppe De Masellis. Alle operazioni peritali hanno assistito anche i consulenti di parte civile e quelli nominati dagli indagati, come previsto dalla procedura.

Sono stati effettuati anche esami genetici, con l’obiettivo di individuare eventuali malformazioni o patologie non diagnosticate alla nascita. La relazione conclusiva, che dovrà chiarire le reali cause del decesso e l’eventuale presenza di errori medici, verrà depositata entro due mesi.

Le persone coinvolte nella vicenda, comprese le figure sanitarie che hanno assistito al parto e curato il neonato, sono difese da un pool di avvocati. L’iscrizione nel registro degli indagati rappresenta una garanzia processuale e non equivale a un’accusa definitiva.

La salma del piccolo, una volta completate le analisi, sarà restituita alla famiglia per consentire i funerali. La comunità di Nola, scossa dalla notizia, si stringe intorno ai genitori in questo momento di indicibile dolore.