Napoli. Dal 1° marzo 2025 pernottare nel capoluogo partenopeo costerà di più. Il Comune ha approvato oggi la delibera per l’aumento della tassa di soggiorno.
È stata approvata dalla giunta comunale di Napoli la delibera in merito alle nuove tariffe per la tassa di soggiorno che entreranno in vigore il prossimo anno. Il provvedimento era stato proposto dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta in vista del Giubileo del 2025, durante il quale la città di Napoli risulta essere un polo di attrazione per i pellegrini dell’Anno Santo.
La revisione è stata decisa in considerazione della necessità di migliorare quantità e qualità dei servizi pubblici, anche a seguito dell’incremento delle presenze di turisti. Secondo le nuove disposizioni, soggiornare una notte in una casa affittata con locazione breve costerà 5 euro. Inoltre, la tariffa per le strutture alberghiere sarà aumentata di 1 euro, quella per le strutture extralberghiere di 1,50 euro.
Un provvedimento temporaneo.
In realtà, si tratta di una misura provvisoria. Infatti, l’aumento della tassa è previsto solo per l’anno 2025, mentre dal 1° gennaio 2026 l’importo giornaliero tornerà alla cifra massima di 5 euro a notte. In più, le nuove regole partiranno dal 1° marzo 2025, non da gennaio. Questo consentirà operatori del settore di avere tempo per avvisare i turisti e aggiornare le prenotazioni.
Le parole del presidente dell’Abbac.
Intanto, Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac (Associazione Bed&Breakfast Affittacamere Casa Vacanze), ha manifestato non pochi dubbi in merito alla decisione del Comune di Napoli: “Esprimiamo perplessità per la scelta dell’amministrazione comunale di Napoli di aumentare l’imposta di soggiorno, assai gravosa proprio per il nostro settore ricettivo, con + 1,50 per b&b, affittacamere e case vacanze e + 2 euro per le locazioni brevi. L’aumento è previsto dal 1° marzo 2025. L’Amministrazione conta di incassare 9 milioni in più di gettito, tuttavia, esprimiamo dissenso circa la modalità con la quale sinora sono state utilizzate le risorse dell’imposta di soggiorno, ecco perché chiediamo che il Governo acceleri affinché sia trasformata in autentica tassa di scopo per garantire effettivi servizi per il turismo e non utilizzata alla bisogna per colmare buchi di bilancio e garantire risorse per altre esigenze”.
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