Migrandata: sei anni di ricerca sulle sponde del Lago Matese

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Sul Lago Matese l’Associazione ARDEA e il Ceda della Legambiente insieme da sei anni per studiare la migrazione delle rondini

Tra i monti del Matese, sulle sponde dell’omonimo lago, c’è un “laboratorio” in cui si riuniscono a fine agosto ornitologi, biologi e naturalisti per studiare la migrazione delle rondini verso l’Africa. Un laboratorio il cui tetto è il cielo stellato e le mura sono i faggi secolari, tra le cui fronde si possono scorgere anche simpatici ghiri.

Migrandata-Matese, così si chiama il campo di ricerca naturalistica portato avanti ormai da sei anni dall’Associazione ARDEA e dal CEDA Matese della Legambiente, grazie al contributo dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Campania, del Parco Regionale del Matese, e dei Comuni matesini. Migrandata si concentra sullo studio delle rotte migratorie dell’avifauna in volo sul Lago Matese: un nodo centrale nella migrazione. Qui infatti numerose specie di uccelli si fermano per alimentarsi prima di ripartire verso sud e attraversare il Mediterraneo e il Sahara, per raggiungere le aree dove trascorreranno l’inverno. In particolare il canneto del lago è utilizzato dalle rondini come dormitorio (roost): sono circa 80.000 le rondini che sostano nell’area, anche se negli ultimi anni si è registrato un forte calo.

Per studiare le loro migrazioni, il gruppo di lavoro, guidato dall’ornitologo napoletano Rosario Balestrieri e dal tecnico forestale Giovanni Capobianco, censisce specie e individui grazie all’inanellamento. Una tecnica che consiste nell’applicare alle zampe degli uccelli dei piccoli e leggeri anelli metallici, che non inficiano il volo, e che consentono grazie ad una sigla alfa-numerica di identificare singolarmente ogni esemplare. Prima di rimettere in libertà ogni individuo, si controllano anche le condizioni fisiologiche, l’età e il sesso degli individui.

E così tra le rondini finiscono inanellati anche pettirossi, merli, capinere, scriccioli, martin pescatori, cannaiole e gufi. Infatti grazie all’inanellamento il Dott. Rosario Balestrieri, insieme a un folto gruppo di naturalisti e appassionati volontari, in 53 giorni di attività nei sei anni, ha marcato 11.150 individui appartenenti a 55 specie diverse. Grazie a Migrandata, così, è stato possibile aggiungere alla lista di specie presenti nel Parco diverse specie tra cui il pettazzurro, o ancora stabilire che il Lago Matese è il sito di nidificazione più ad alta quota mai osservato in Italia per il più piccolo airone europeo: il tarabusino. Le emozioni più grandi sono arrivate ad esempio con la cattura di due rondini provenienti dalla Croazia negli anni passati, o quest’anno con la ricattura di un gufo inanellato già tre anni fa, il 30 agosto del 2012.

Ma il campo di ricerca Migrandata Matese non è solo ornitologia: ogni anno vengono realizzate anche specifiche giornate di ricerca dedicate ad altre discipline naturalistiche. Come ad esempio le giornate dedicate all’erpetologia a cura del Dott. Antonio Romano, o all’entomologia, in particolare alle farfalle e falene, a cura del Dr. Francesco Parisi. Una giornata quest’ultima che ha consentito anche in questo caso di aggiungere una nuova specie di falena a quelle già segnalate nel Parco: Deilephila elpenor, la sfinge della vite. O ancora giornate dedicate ai bioindicatori della qualità delle acque a cura del Dr. Salvatore De Bonis e della Dr.ssa Antonella Giorgio, o dei chirotteri come negli anni passati, ma anche alle discipline artistiche come la fotografia e il disegno naturalistico. E proprio grazie all’impegno del disegnatore e fumettista Andrea Accennato è stato realizzato e presentato quest’anno il fumetto Migrandata Matese – La storia”, che ripropone in una nuova veste gli obbiettivi, le difficoltà e i risultati raggiunti, nonchè i retroscena umani di questo complesso progetto.

Migrandata Matese è una preziosa occasione per raccogliere nuovi dati sulla biodiversità della Campania e contribuisce efficacemente a sensibilizzare anche le popolazioni locali e i turisti.

Un campo di ricerca naturalistica a tutto tondo, dove la conservazione della natura e del territorio è prioritaria.

 

LA NATURA NEL GOLFO

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