“Le strade sono le vene e i muscoli della città” disse, nel 1832, il sindaco di Ottajano

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Alla sistemazione della rete stradale di Ottaviano sono state dedicate cura e attenzione dall’ Amministrazione Capasso e, in particolare, da Vincenzo Caldarelli, consigliere delegato ai “lavori pubblici”. Questa rete, convenientemente sistemata, ora deve diventare uno strumento strategico per lo sviluppo dell’economia ottavianese.

 

La competizione elettorale in corso a Ottaviano ci consente di parlar bene dell’Amministrazione Capasso senza esporci all’accusa di far propaganda sfacciata: infatti, si contendono la poltrona di sindaco due candidati che della maggioranza “capassiana”hanno fatto parte fino all’ultima ora, uno come assessore, l’altro come consigliere. La metafora delle “vene”, usata nel 1832 dal sindaco di Ottajano Michele Ranieri, è oggi di uso corrente: le strade importanti vengono chiamate “arterie”. Con l’altra metafora, quella dei “muscoli”, il Ranieri voleva dire che il sistema viario orienta i flussi e, diciamo così, “le inclinazioni” dell’economia di una città: le strade diventano linee di forza. E non a caso egli pronunciò queste parole in una seduta del Decurionato (del Consiglio Comunale) in cui difese vigorosamente, e con qualche nota di asprezza, la sua intenzione di ampliare e di “opportunamente sistemare” le due strade che dal Centro Abitato portavano alla frazione di San Gennarello. La cosa non garbava ai decurioni della frazione, scossa e affascinata, in quei giorni, dal progetto di autonomia: temevano, quei decurioni, che le due strade, ampliate e “sistemate”, consentissero ai mercanti del Centro Abitato di rafforzare il controllo che essi esercitavano sull’economia di San Gennarello. Tra il 1885 e il 1887 i controlli effettuati dalle guardie locali dimostrarono che la situazione era radicalmente modificata: per San Gennarello, attraversata dalla strada Nola – Sarno, passava ogni giorno quasi il doppio dei carri che si muovevano per il Centro Abitato, lungo la via che veniva da Somma e da Sant’Anastasia e portava verso “San Giuseppe, Terzigno e Bosco”. Dunque, con i fondi del G.A.L. “Vesuvio Verde” sono state sistemate la Porta del Parco, la pista podistica, Via Lucci e via Tributa, mentre il Comune di Ottaviano ha finanziato i lavori a via Recupe, a via Trappitella, a via Rosario – San Giovanni e ha provveduto all’installazione del parco -giochi davanti al Palazzo Medici e nel Largo “Ferrovia dello Stato”. I fondi della Città Metropolitana hanno consentito di installare il parco -giochi di Piazza Ammirati a San Gennarello, di sistemare Piazza Municipio e Piazza Durelli, di progettare, con un finanziamento di 1.700.000 euro, l’abbattimento e la ricostruzione della Scuola “Scotellaro”. Non ho indicato tutte le strade “sistemate”: ma mi permetto di sottolineare, essendone testimone diretto, l’attenzione riservata da Vincenzo Caldarelli alla cura del “verde pubblico” e all’organizzazione dei parchi per i giochi dei bambini, un servizio pubblico di notevole importanza che, tra l’altro, segna una novità di grande rilievo nella politica sociale. Ora questa rete stradale, ridefinita e sistemata, deve diventare la “porta” strategica per un flusso sempre più consistente di visitatori attratti dal patrimonio delle opere d’arte conservate nelle chiese, dalla storia dei palazzi e dei quartieri, dallo splendore della Natura, dal fascino inimitabile dei luoghi attraversati dal sentiero n.1 del Parco Nazionale del Vesuvio e da eventi e manifestazioni che sarà necessario organizzare. L’ Amministrazione che verrà dovrà capovolgere alcune tendenze del sistema sociale ottavianese. E mi fermo qui, per ora.