Nonostante l’intervento dissuasivo di alcune associazioni attive sul territorio, il malcostume, la lordura e l’assenza delle autorità, tradizionali nelle gite fuori porta vesuviane, si ripropongono inesorabilmente anche quest’anno.
Nel più popolato comune vesuviano è tradizione, come del resto altrove, andare in gita in pineta a Pasquetta e nelle altre feste primaverili; il problema è che, nonostante l’esistenza di un parco nazionale, e delle autorità preposte alla tutela dell’ambiente e della legalità, non si prendono provvedimenti per porre freno allo scempio che ignoranza e mancata tutela del territorio ci ripropongono ogni anno.
Alcune associazioni, in vero non tutte quelle che avrebbero dovuto esserci, secondo la richiesta indirizzata al comune, si sono date man forte e, capeggiate da Primaurora e seguite dal Club Alpino Italiano per la Tutela dell’Ambiente Montano, Aucelluzzo.it, il collettivo Volontari Vesuvio, le associazioni di bikers MTB Vesuvio e ASD Vesuvio, Fondali Campania e il Forum dei giovani di Torre del Greco, più una serie di volenterosi amici, si sono presi la briga di fornire sacchetti e buoni consigli alle centinaia di giovani che si apprestavano a trascorrere la Pasquetta nelle pinete torresi di via Montagnelle, via Pisani, via Resina Nuova e via Boccea.
I volontari si sono recati a più riprese lungo i sentieri delle pinete per dialogare con i gitanti e per consigliarli sul come preservare lo stato dei luoghi dopo aver mangiato, bevuto, giocato ed altro ancora, e sul come evitare che un brace trasformasse la pineta in un inferno. Molti dei giovani hanno recepito di buon grado il messaggio ed hanno raccolto il loro pattume per portarlo presso le isole ecologiche locali, altri hanno accantonato i sacchetti lungo la strada, altri ancora hanno raccolto buona parte dell’immondizia ma lasciandola sotto gli alberi.
Lo stato della pineta si è rivelato però quello di un campo di battaglia, anche se, i veterani sostengono che sia andata tutto sommato bene e forse anche meglio degli scorsi anni ma in verità non sono mancati fuochi accesi e lasciati ad ardere fino ad estinguersi da soli o ad opera di chi non voleva rivivere i giorni nefasti del luglio 2017. In alcuni casi ci si è trovati davanti a dei veri e propri roghi dove a bruciare c’era di tutto, il sacchetto ma anche la sedia rotta che era servita durante la giornata.
Inutile dire quindi che per molti, i richiami, sono stati inutili e, anche se colti in flagranza, hanno fatto spallucce, o addirittura deriso chi gli faceva notare l’indecenza del gesto.
Davanti allo scorrazzare delle moto, al caos e alle situazioni di pericolo alle quali si assisteva, non si è potuto far altro che chiamare i Carabinieri Forestali e i Vigili Urbani per un loro opportuno intervento ma, almeno fin quando i volontari sono rimasti in zona, ovvero fino all’imbrunire, nessuno s’è visto e l’orgia è andata avanti.