La dott.ssa Alia Perna ha da poco pubblicato un saggio intitolato Il dibattito sull’aborto e l’inizio della vita umana. Il delicato tema trattato è stato al centro di un recente dibattito, a seguito anche della pronuncia della Corte Suprema Usa, che ha annullato la sentenza del 1973 Roe vs Wade che legalizzò l’aborto.
Alia Perna nasce a Napoli nel 1984 da genitori sommesi e, dopo aver conseguito la maturità classica al Diaz di Ottaviano con il massimo dei voti, si laurea in Giurisprudenza alla Marconi di Roma. Attualmente vive e lavora a Napoli. Sin da piccola ha sempre manifestato una vera propensione, talvolta intesa come vera e propria necessità, di orientare il proprio pensiero e le proprie azioni al miglioramento della condizione dell’uomo e dell’ ambiente: attentissima, quindi, alla componente umana, ma soprattutto, dal lato dei più deboli. Appassionata lettrice, ama la classicità, l’arte, la scienza e la filosofia.
Il saggio, edito dalla Booksprint, è un vero approfondimento giuridico – filosofico su uno dei temi più discussi dalla bioetica: l’aborto e l’inizio della vita umana. L’evidente processo tecnologico in ambito biologico – spiega la dott.ssa Perna – rende necessario scuotere le coscienze individuali, attraverso l’analisi di temi che toccano le corde sensibili dei propri convincimenti morali, etici e religiosi, senza travalicare la sottile linea che distingue l’obbligo di legge dall’obbligo morale. Nel libro non solo si ripercorrono i lunghi iter di approvazione della legge n. 194 del 22 maggio 1978, ma risalta un consistente numero di quesiti a cui è difficile offrire una risposta univoca. Ad esempio: quando ha inizio la vita umana? qual è il momento opportuno per iniziare a ritenere un essere umano titolare di diritti? esiste un diritto a non nascere? L’ autrice, allora, tenta di dare una ponderata risposta al presunto diritto di non nascere, esaminando alcuni fatti realmente accaduti, come la storia di Nicolas, il quale, nato con gravissimi problemi fisici, ha portato al centro del dibattito il concetto del presunto diritto a non nascere, se non si è sani. Oltretutto, approfondisce il tema in riferimento alla figura dell’uomo, inteso come l’altra parte accanto alla donna. La posizione di quest’ultimo – afferma Perna – è emersa negli ultimi anni, anche se non ha un ruolo nella trattazione giurisprudenziale dell’argomento. Se la madre ha il diritto all’aborto, in quanto donna, gestante e madre, il compagno, in quanto padre e concepente, che diritti ha? Esiste nel diritto alla paternità qualche appendice sulla tutela alla vita del non nato? Resta il fatto che il mondo giuridico ha visto muovere finalmente i primi perplessi tentativi dell’uomo di far sentire la propria voce, ma siamo ancora agli albori. E in un caleidoscopico navigare di voci fuori dal coro – conclude la dott.ssa Perna – non mancherà la singolare critica femminista alla procreazione assistita, interpretata da alcune donne come ultimo colpo di coda maschilista, in un ambito del tutto femminile. Il libro è disponibile su tutti i principali store online e presso le più importanti librerie.