Acerra. Il preside: «Non pagate il contributo volontario? Niente attività extrascolastiche ». Studenti inviperiti

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Acerra, il preside del liceo de' Liguori, Carmine De Rosa
Acerra, il preside del liceo de' Liguori, Carmine De Rosa

« Se non paga il contributo scolastico volontario suo figlio sarà escluso da alcune attività non dovute ». Qualche giorno fa l’avviso è stato consegnato in classe a centinaia di studenti dagli impiegati del liceo Alfonso Maria de’Liguori, ad Acerra, un istituto modello che conta ben 1250 iscritti e quattro indirizzi, classico, scientifico, linguistico e delle scienze applicate, supportati da una miriade di attività extrascolastiche. Attività dalle quali tantissimi ragazzi rischiano ora di essere esclusi se non sarà pagato quel contributo che a questo punto definire volontario è del tutto improprio. Intanto l’avviso, firmato dal preside Carmine De Rosa, è stato mal digerito dall’Unione degli Studenti di Acerra, i cui esponenti hanno indetto un’assemblea pubblica allo scopo di discutere della faccenda. « Il preside – scrive L’Uds – ha violato la privacy facendo consegnare l’avviso sul banco di ogni studente, davanti a tutti. Inoltre De Rosa – ha sostanzialmente aggiunto l’organizzazione degli studenti – in questo modo viola la legge perché il contributo è solo volontario e deve essere utilizzato esclusivamente per attività formative e non anche per la gestione ordinaria della scuola. Inoltre – conclude l’Uds – il dirigente scolastico ha detto che escluderà dalle “attività non dovute” coloro che non avranno pagato. Ma tra queste “ attività non dovute” lui indica pure studi obbligatoriamente dovuti come la settimana dello studente e i recuperi scolastici ». La situazione insomma è di quelle parecchio tese. Sullo sfondo si staglia la difficile situazione economica in cui versa anche questa scuola, che è un vero fiore all’occhiello del territorio. Qui ogni classe è dotata di una lavagna interattiva, di un computer e di un videoproiettore. Il de’ Liguori poi apre ogni mattina alle 8 per poi chiudere i battenti alle 6 del pomeriggio, grazie ai suoi molteplici progetti extrascolastici. Ma ora c’è attrito tra gli studenti e il loro preside. Che però in queste ore sta tentando di attenuare la tensione. « L’avviso che ho fatto consegnare è solo una provocazione – risponde De Rosa – ma vi pare che io vada a togliere qualcosa a qualcuno ? Ho semplicemente pensato che grazie a questa lettera avrei sollevato un dibattito costruttivo con i genitori. Invece è stato sollevato solo un polverone, mentre i genitori sono rimasti indifferenti: non sono venuti qui ». Da quando c’è il preside De Rosa, cioè da quattro anni, il contributo volontario del liceo, che è di 75 euro per ogni studente (quota più bassa di quelle applicate da molti altri istituti della provincia ), ha subito un tracollo passando dal 70 % a meno del 25 % degli iscritti. Nel frattempo non si comprende se il calo verticale sia dovuto alla crisi economica o ad uno scarso feeling tra il dirigente scolastico e la gente del posto. « Il problema – risponde un esponente dell’Uds che frequenta il de’ Liguori – è soprattutto dovuto alla crisi ma c’è anche il fatto che spesso ci siamo scontrati con lui per tanti motivi ». La carenza di fondi rimane però il problema principale. Il de’ Liguori riceve ogni anno dal ministero soltanto 12mila euro e la Città metropolitana garantisce solo i pagamenti basilari: riscaldamento, luce, acqua. Tutto il resto è affidato alla “creatività” della dirigenza. « E’ il Comune di Acerra che garantisce molte nostre attività – spiega De Rosa – anche se non spetta all’ente locale la responsabilità della sopravvivenza di questa scuola. Intanto io sono riuscito a garantire l’assicurazione a tutti gli iscritti ». La pax sociale sembra intanto dietro l’angolo. Il preside ha preparato una lettera, che stavolta invierà tramite mail ai genitori degli studenti: « Ho solo voluto chiarire che non è possibile erogare un servizio di istruzione come il nostro a costo zero per la famiglia. Ma ribadisco che il nostro è un istituto per tutti e non per pochi ».