WALTON ZED, MUSICA, VIDEO E SUGGESTIONI ANNI 20

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Il poliedrico artista si è esibito venerdì al Cabaret Port”Alba a Napoli. Uno show multimediale tra alieni, gangster e futurismo. Il frontman sarà presto impegnato in live radiofonici in tutta Italia.

Suggestioni noir, un’allucinata ambientazione anni Venti, citazioni futuriste, un clima da gangster e musicalità venate di punk, swing e psichedelia. Sono alcune delle influenze che costellano il percorso artistico di Walton Zed. Cantante, chitarrista, ma anche artista diplomato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il poliedrico frontman, classe 1982, si è esibito venerdì scorso al Cabaret Port’Alba, nel centro storico della città partenopea. Un evento multimediale, durante il quale Walton, al secolo Davide Capasso, ha citato, tra gli altri, Ronald Reagan, David Bowie e Orson Welles, tutti coinvolti nel suo show affabulatore con la stessa scanzonata spudoratezza e con il piglio ironico da star che lo contraddistingue.

Il nome d’arte, Walton Zed, è ispirato al film "Bagliori nel buio", in cui il protagonista, Travis Walton, è rapito dagli alieni e rispedito dopo cinque giorni sulla terra, completamente cambiato.
E d’altronde l’ossessione degli alieni pervade anche i testi, in cui si fa riferimento a una celebre affermazione di Reagan, che il frontman ripropone al suo pubblico nel corso della serata. «Occasionalmente», ebbe a dire nell’85 il presidente americano, «penso a come le nostre differenze planetarie potrebbero facilmente dissolversi, se dovessimo affrontare una battaglia con una forza aliena esterna a questo pianeta. E ancora mi chiedo: non esiste già una minaccia aliena sopra di noi?».

Extraterrestri, ma non solo. Il leitmotiv tra musica e video, infatti, sembra essere racchiuso nel tema del proibizionismo. Un tema che è al centro di un cortometraggio, a cui Walton sta lavorando in queste settimane. Il trailer del corto, che si intitola “Delitto al Monsignor Hotel”, è stato presentato proprio nel corso del concerto al Cabaret Port’Alba. E’ lo stesso Walton a raccontarci questo progetto, a cui sta lavorando in queste settimane. «Il film», spiega, «è ambientato negli anni Venti, in piena era proibizionista. Walton contrabbanda liquori e si ritrova con una valigetta che non doveva essere lì. Uno sbirro (che ricalca un’immagine hitleriana, ndr) cerca lui e la valigetta, e intanto un boss della zona crede sia sua, ma alla fine emerge che non è di nessuno. Ognuno – dice l’artista – cerca quella che crede essere la sua valigetta con il proprio contenuto. E’ un video tutto giocato sui colpi di scena».

D’altra parte, Walton inizierà presto una serie di interventi live radiofonici in tutta Italia. Ad accompagnarlo venerdì sul palco, c’erano Yari Miguel Palladino al basso elettrico,
Davide Montagna alla batteria, Francesco Cirillo al sax. La band ha suonato pezzi inediti, tra cui Intro Mafia, Amarena, Estetica, Night Club, Camera Oscura, Non vai più via, Tutti sotto la mia macchina, Sognando L’America, fino ad un tributo a Paolo Conte con Via con me, tutti ascoltabili sul sito www.waltonzed.com. La serata, organizzata da Mauro Seraponte, si è arricchita di ulteriori ospiti, tra cui Luca Sanna from Goa Club, Roma e Andrea Gentile, DoubleDrop records, Roma. Openact a cura di Cesare Panaccione, Visual live di Barone Iannucci, foto di Alessandro Pone.
(Fonte Foto: Emma Simonetti)