Rottamare, Riciclare o utilizzare?

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Riceviamo e pubblichiamo lo scritto di un nostro caro lettore, che ha voluto dare il proprio contributo sul tema “scuola e disabilità”.

Mi piace fare una riflessione su tre verbi simili, e profondamente diversi.

Fin da bambino il verbo “rottamare” non mi è mai piaciuto, forse perché evocava Maggiolini TuttiMatti in fuga da demolitori cattivi. Al contrario agli albori dell’ecologia ho amato il verbo “riciclare”. Mi è sempre parsa intelligente l’idea che qualche lattina di pelati potesse trasformarsi in bicicletta, qualche rivista ripulita dall’inchiostro in libro e qualche bottiglia di plastica in una felpa di pile blu.
Peccato che “riciclare” applicato alle persone suoni male, tipo “Quel tale della politica si è riciclato in un ente” o simili.

Si può provare con “riutilizzare” cioè “destinare a nuovo uso, con finalità diverse dalle precedenti”, come costruire tavolini con i cestelli delle lavatrici rotte. E a volte semplicemente “utilizzare” che significa “impiegare utilmente”: utilizzare gli avanzi, i ritagli di tempo, un esperto… per citare il De Mauro.
Siamo narcisisti, siamo individualisti, spesso incapaci di adottare buone pratiche già in atto, preferiamo fare peggio ma da soli e magari spendere anziché prendere a prestito qualche buona idea gratuita.

Penso alla scuola delle polemiche e dei tagli. Ma anche delle risorse insospettate a costo contenuto per far fronte ai Bisogni Educativi Speciali: senza disdegnare l’alta tecnologia quando possibile o indispensabile, riscoprire l’uso della tavola pitagorica per la Discalculia o la carta copiativa per la Disgrafia o caratteri ad alta leggibilità per la Dislessia.
Per condividere esperienze è (neo)nato un gruppo su facebook, con un nome impertinente ma augurale:
– https://www.facebook.com/groups/241074116090980/?fref=ts

È un segno di speranza, mi piacerebbe ci ritrovassimo in tanti lì o altrove ma nel medesimo spirito.
Grazie per l’attenzione.
Massimo Rondi
vecchio dislessico compensato