Ottaviano, presentati i dati del Corpo Forestale dello Stato. La legalità resta un obiettivo da raggiungere, soprattutto nel territorio del Parco Vesuvio. In mostra i prodotti tipici e le eccellenze
È una fotografia dei reati ambientali nei parchi nazionali quella fatta da Legambiente, presentata ad Ottaviano presso il Castello Mediceo, sede del Parco Vesuvio. Il titolo del convegno faceva anche riferimento a prospettive future: “Trasparenza, legalità e partecipazione: le buone pratiche per la green economy dei parchi”, ma i dati sono apparsi comunque preoccupanti.
La ricerca ha riguardato i dati del Corpo Forestale dello Stato nel triennio 2010-2012. E i numeri riguardanti il Parco Vesuvio sono ancora una volta negativi, anche se fanno registrare dei miglioramenti rispetto al passato. L’ente con sede ad Ottaviano è al primo posto, tra tutti i parchi nazionali d’Italia, per numero di illeciti amministrativi ed è al quarto posto per i reati ambientali, subito dopo il parco del Cilento e Vallo di Diano, quello del Pollino e quello della Sila. Dal dossier emerge anche che il 45,7% dei reati ambientali è concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia), seguite da Lazio e Toscana.
2256 è il totale degli illeciti commessi nell’ultimo triennio nel Parco Vesuvio, che comunque fa registrare un trend positivo per l’ultimo anno (quasi 900 in meno rispetto al passato). Sull’abusivismo edilizio, poi, è stato il direttore del Parco Gennaro Esposito a fornire dati: dal 1995 nell’area protetta sono state emesse 2000 ordinanze di abbattimento, la metà delle quali oggetto di ricorso al Tar. Ma anche qui la svolta c’è stata col protocollo d’intesa tra Parco, Comuni e Procure della Repubblica, che ha consentito una accelerazione delle demolizioni. “Perseguire la legalità deve essere un impegno quotidiano. Le istituzioni e i cittadini devono stringere un patto per uno sviluppo concreto del territorio attraverso il rispetto delle regole”, ha detto il sindaco di Ottaviano Luca Capasso, ringraziato dal responsabile per le aree protette di Legambiente, Pasquale Raia, per la partecipazione ed il sostegno alle iniziative dell’associazione.
Nel corso dell’incontro, anche la valorizzazione delle eccellenze del vesuviano, con l’esposizione e la degustazione di alcuni prodotti tipici: aziende che, nonostante le difficoltà, esportano nel mondo il marchio “Made in Vesuvio”.