Dopo il botta e risposta tra Renzi e Saviano, la riflessione è d’obbligo: combattere la mafia non è più un problema di sicurezza ma un problema economico che condiziona il prodotto interno lordo. Bisogna intervenire subito.
Effettivamente le cose da fare sono tante. Renzi dovrà dimostrare con i fatti che cosa è possibile fare per salvare la nazione da questa stagnante condizione di fame e mancanza di opportunità. Secondo le sue ultime dichiarazioni il piano c’è, è tutto pronto, ora dobbiamo solo vedere i fatti e soprattutto doppiamo sperare che ci sia un serio piano economico per non restare una tra le ultime nazioni della comunità europea. E’ ancora presto per lamentarci dei risultati, bisogna concedere i giusti tempi affinchè i piani possano produrre risultati soddisfacenti, magari un giorno festeggeremo dei buoni risultati, tutto è possibile! Tra le miriadi di situazioni da affrontare c’è tutta una realtà delicatissima che aleggia sui nostri capi come un mito, una leggenda, come un racconto che si mescola tra fantasie e verità: la mafia. Si tratta di quella antica, sempre quella, quella che tanto fa paura, quella che di notte nasconde i cadaveri scavando nei terreni dell’indifferenza culturale.
Roberto Saviano qualche giorno fa ha scritto a Matteo Renzi su Repubblica.it, chiedendogli di non dimenticare quella che lo scrittore definisce “un’urgenza imperativa”. Lo scrittore specifica: “I 170 miliardi fatturati ogni anno dalle organizzazioni criminali sono il vero tesoro che dobbiamo riprenderci. Un tesoro che secondo la Guardia di Finanza ha superato il 10% del Pil”. Quando nasce un nuovo governo le polemiche sono tante, soprattutto quando, come nel nostro caso, si tratta di un ennesimo governo non scelto dal popolo, eppure quasi in forma inconscia, ognuno spera sempre che sia il governo giusto, il gruppo capace di cambiare davvero le cose.
Non possiamo sapere quanto riuscirà a fare questo nuovo governo, ma possiamo di sicuro chiedere che venga posta attenzione su un problema che non è soltanto una questione di sicurezza pubblica: bisogna combattere le mafie per riprenderci il potere economico. La lotta alle mafie è anche e soprattutto una questione economica e il contrasto ai capitali criminali potrà essere una soluzione importante per restituire capitale all’economia di tutti noi, alle nostre imprese e alle nostre infrastrutture.
Renzi ha risposto alla richiesta di Saviano dicendo che nel piano è prevista la lotta alle mafie: “Questo impegno io lo assumo” ha scritto Renzi rispondendo allo scrittore “Bisogna restituire ai cittadini quanto i clan hanno loro sottratto, impiegando quelle risorse, con una logica che deve essere quella di una moderna politica dell’antimafia, e cioè per produrre occupazione e sviluppo”.
Per Matteo Renzi le priorità nella lotta alle mafie sono: giustizia più veloce, debellare il fenomeno dei “prestanome”, riformare l’agenzia nazionale dei beni confiscati che oggi è senza potere, combattere la corruzione e ogni forma di infiltrazione mafiosa. Utilizzare il denaro delle mafie potrebbe essere un’ottima soluzione per investire sull’occupazione dei ragazzi, quegli stessi che stanno sempre di più abbandonando il nostro paese dimezzando anche il capitale umano e l’entusiasmo italiano.
La tanta agognata liquidità potrebbe essere messa in moto da questo denaro, grazie ad un serio piano di contrasto contro quegli investimenti illeciti che condizionano l’economia italiana. Per fare questo, la prima catena da spezzare è il legame tra gli interessi economici illeciti e le amministrazioni pubbliche. Il Sociolgo Luciano Gallino ha ultimamente dichiarato in un’intervista rilasciata per “Il Manifesto”: “Un aspetto che lascia perplessi in questa “svolta” di Matteo Renzi è che si promettono 80-85 euro in più al mese a persone che già lavorano mentre sarebbe stato più equo ed efficiente spenderli per creare occupazione. (…)
E’ chiaro che 10 miliardi per 10 milioni di persone suona bene, e porterà voti. Ci sono anche misure positive per l’edilizia scolastica, ma se si stanziassero 10 miliardi di euro per un milione di posti di lavoro l’impatto sull’economia sarebbe più forte. Renzi avrebbe dato un chiaro segnale contro lo scandalo della disoccupazione che in Italia riguarda quasi 3 milioni e mezzo di persone. La disoccupazione è la peggiore ferita per una persona. Ma di tutto questo non c’è la minima traccia”. Se è quindi l’occupazione la prossima vera priorità, Matteo Renzi farà ben a non dimenticare che la Mafia in Italia ha il comando su tutto, anche sulle opportunità occupazionali.
(>Fonte foto: Rete internet)