Viaggio tra i percorsi del territorio: si riprende da “Lungo i Cognoli”. All”interno la galleria fotografica
Il sentiero n°2 dell”Ente Parco, denominato “Lungo i Cognoli”, inizia anch”esso da Ottaviano così come il numero uno. Ovviamente, come per gran parte dei sentieri, esistono deviazioni, alternative e, come ogni luogo vivo vuole, ingressi “secondari”. Lasciando a voi la libera iniziativa, ma consigliandovi vivamente di seguire i tracciati ufficiali e di non avventurarvi lungo percorsi a voi sconosciuti e dalla dubbia sicurezza, c”incamminiamo verso questo nuovo itinerario.
La sua durata approssimativa (soste e preparazione atletica influiscono molto sulla durata effettiva) è di 7 ore ed è lungo 11,5 km. Anche questo percorso si mostra alquanto impegnativo e stavolta non solo per la sua lunghezza. Il percorso si presenta infatti nella sua parte alta (oltre i 1.000 m) alquanto impervio e di difficile percorribilità.
I Cognoli, che non sono altro che l”antica caldera del più antico vulcano e che sembra superasse, in epoche remote, tranquillamente i duemila metri d”altitudine, coronano la Valle dell”Inferno ma risultano di difficile percorribilità a causa del terreno roccioso e fortemente sdrucciolevole. È necessario quindi, nell”affrontarli, essere ben coscienti di quel che si fa, attrezzati e molto, molto prudenti, inoltre, consiglierei, almeno la prima volta, di andare guidati da una persona esperta. Anche in questo caso non mancano le alternative per i più cauti e ne vedremo, man mano che se ne presenterà l”occasione, l”ubicazione.
Il percorso della cartina ha il colore viola (anche se in realtà i segnavia sono di colore blu scuro) e almeno nell”approccio ricalcherà il tragitto del numero uno, questo per lo meno fino a Largo Prisco. Ma qui stavolta si svolterà a destra. Delle tre strade che vi si pareranno di fronte quella di sinistra è la stessa percorsa seguendo il sentiero che porta alla Valle dell”Inferno (n°1), quella centrale, pur non essendo un percorso ufficiale, porta comunque ai Cognoli, a quota 869 mslm, evitando alcuni dei tratti più impervi del Somma. Pur valendo la pena seguirlo, conviene rimanere nell”ufficialità e godersi tutta la bellezza dei boschi di castagno che ci condurranno fin su, tra le nuvole e respirare un po” d”aria pura.
Seguendo dunque i segnavia azzurri, ci si incammina agilmente tra la selva. A 2,63 km, sulla vostra sinistra incrocerete una casetta in mattoni di cemento, con annessa cisterna, utile qualora vi imbatteste in un improvviso acquazzone. Seguendo il sentiero, immerso tra i castagni, si arriva a un bivio, a questo punto svoltate a sinistra per raggiungere i Cognoli, l”altra strada, a mano destra conduce ad una connessione col sentiero n°3 (Punta Nasone), assai disconnessa per via delle numerose frane.
E così via, a salire, accompagnati da tortore, merli e ghiandaie. Dopo 3,35 km (780 mslm) c”è un bivio, voi seguitate a tenere la destra. A 861m, dopo 4,14 km, incontrerete sulla sinistra un secondo rifugio, più rustico e suggestivo del precedente ma sarà comunque opportuno accertarsi della sicurezza del luogo per sostarvi all”occorrenza. Ai 4,47 km mantenete la destra e proseguite tra gli aceri e gli ontani che incominciano or ora a germogliare. Dopo 5,37 km sulla sinistra vi si proporrà uno splendido scorcio panoramico con Ottaviano in primo piano, San Giuseppe a destra e a sinistra uno scorcio di Ager nolanus. All”orizzonte invece si intravedono i monti di Avella, i Picentini e il Partenio.
Mantenendo la destra senza mai lasciare il sentiero principale si arriva, dopo 5,80 km, a quota 997m, lì incontrerete un altro bivio, a sinistra si giunge direttamente sui Cognoli con la possibilità d”affacciarsi, senza ulteriore fatica, sulla Valle dell”Inferno, prendendo invece la strada di destra si giunge, attraverso una riforestazione e seguendo uno steccato, sulla splendida balconata in località Ex fumarole, incorniciata dal Vesuvio e Punta Nasone e con la possibilità di intravvedere anche il golfo di Napoli. Dopo aver intrapreso il ripido stradello che volge a sinistra del sentiero si giunge finalmente ai 1.112 metri dei Cognoli di Ottaviano il punto più alto dell”escursione.
Da qui in poi bisogna prestare molta attenzione infatti, attraverso un sali-scendi di ghiaione (materiale piroclastico incoerente), instabile per sua natura, si raggiungono elevazioni più sicure ma subito dopo incontrerete un breve ma fastidioso tratto in roccia e pietra lavica dove l”uso di bastoncini da escursionismo non sarà superfluo. Dopo aver poi superato la summenzionata scorciatoia vi si pone l”opportunità di poter scivolare con cautela a destra, lungo la discesa di ghiaione, per proseguire poi lungo il sentiero n°1 che incontrerete a valle o proseguire verso i Cognoli di Levante che, con alterne difficoltà, degradano verso la Valle dell”Inferno.
A 8,18 km incrociate il sentiero che conduce a Largo Prisco e dopo un ennesimo tratto esposto si scenderà tra le rocce sdrucciolevoli fino al sentiero numero uno che si seguirà come illustrato nel precedente articolo.