“Fermati un attimo e leggi, il prossimo potresti essere tu”: a Nola l’ictus si combatte con la prevenzione

0
225

Maglia nera in Regione Campania e prima causa di morte. Triste realtà quella dell’ictus contro cui l’unica arma efficace è quella della prevenzione, come spiega il dott. Pasquale Scala, responsabile del Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Nola.

Duecentomila casi sul territorio nazionale, prima causa di morte in Campania. Dati angoscianti che non possono, non devono, lasciare indifferenti. Prevenire l’ictus cerebrale si può, basta acquisire familiarità con quei “campanelli d’allarme”, come deviazione labiale, contrazione degli arti, che per molti potrebbero essere solo anomalie transitorie, ma che invece nella maggior parte dei casi sono indice di qualcosa di ben più grave.

Proprio nell’intento di sensibilizzare potenziali pazienti alla diagnosi precoce dell’ictus cerebrale, che il reparto Neurologia dell’Ospedale Santa Maria della Pietà di Nola, in collaborazione con il Club Rotary Nola- Pomigliano, l’Alice Campania e il Comune di Nola, ha organizzato una giornata dedicata alla prevenzione di quella che si sta rivelando una vera e propria spina nel fianco per la Campania. “Fermati un attimo e leggi. Tu potresti essere colpito”, recita la locandina che sponsorizza un’iniziativa encomiabile, che tra le altre cose prevede screening gratuiti per tutti coloro che intenderanno partecipare , come spiega il dott. Pasquale Scala, responsabile dell’unità operativa di Neurologia dell’Ospedale di Nola:

“L’intento di organizzare una giornata dedicata alla prevenzione dell’ictus cerebrale, si inserisce in una serie di progetti che abbiamo sostenuto negli anni. L’idea è quella di mettere in piazza la nostra esperienza medica. Il nostro scopo è quello di far capire alla gente che è arrivato il momento di approcciarsi ai problemi celebrali in modo più serio. Ci sono dati impressionanti, all’ospedale di Nola nel corso del 2012 ci sono stati 500 ricoveri, 700 nel 2013. Una realtà che ci ha fatto riflettere e ci ha spinto tra le altre cose alla realizzazione di questa giornata di prevenzione che avrà luogo a Piazza Duomo a Nola”.

Quando si terrà l’evento?
“Tale evento, che è stato promosso dal reparto di Neurologia dell’Ospedale di Nola, si terrà il 15 dicembre dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ovviamente è un appuntamento aperto al pubblico, qualsiasi persona può presentarsi, avremo in piazza diversi camper e metteremo a disposizione un vero e proprio team scientifico. Ogni persona verrà valutata con scheda clinica e se a rischio verrà sottoposta ad una serie di analisi gratuite quali un prelievo di sangue, ecodoppler dei tronchi sovraortici e un esame vascolare per valutare la presenza di eventuali placche sulle carotidi che possono causare ictus. I pazienti verranno sottoposti inoltre ad ecocolrdoppler transcranico che permetterà di vedere le arterie del cervello. Questo approccio diagnostico al paziente è valido per prevenire il rischio di ictus”.

Da medico, qual è il suo obiettivo?
“Far capire alle persone che oggi è possibile prevenire un ictus cerebrale riconoscendone i segni. In ambito medico abbiamo un motto: più velocemente riconosciamo un ictus, maggiori probabilità abbiamo di guarire il paziente”.

Come si riconosce un ictus?
“Spesso la gente non sa quali siano i segnali che rivelano che un ictus è in corso. Eppure si tratta di una cosa facilissima da fare. Una persona che si trova di fronte un soggetto che sta avendo un ictus , può riconoscerlo da piccoli segnali quali lo smarrimento del paziente, la deviazione labiale ecc e quando assiste a ciò, può valutare la compromissione della facoltà di linguaggio del paziente, rivolgendogli semplici domande, come il nome ed il cognome. Inoltre si può anche esaminare il corretto funzionamento degli arti, magari chiedendo al paziente di alzare le braccia, oppure se un braccio “tende a scendere” così come le gambe. La nostra è una una campagna di sensibilizzazione che mira a ridurre la disabilità perchè a livello nazionale l’ictus cerebrale è la seconda causa di morte insieme ai tumori dopo l’infarto. In Regione Campania, contrariamente a quanto si crede, questo dato si inverte, perchè l’ictus è la prima causa di morte, regalando alla nostra Regione una triste maglia nera”.

Un dato allarmante,quali sono i fattori di rischi?
“I fattori di rischio sono diversi, la fibrillazione cardiaca, l’obesità, il diabete, il livello di colesterolo alto nel sangue. Queste sono le cause classiche, però ve ne sono anche altre che si stanno studiando, come l’aumento dei livelli di omocisteina. Negli ultimi tempi c’è uno studio di Baccarelli e di Mannucci, due internisti, che hanno valutato l’azione tossica dei particolati di 2,5, piccole molecole che inalate passano nel sangue e sono capaci di stimolare la crescita delle placche che sono le cause dell’ostruzione dei vasi, che a loro volta possono generare trombosi venose profonde, o nelle carotidi l’ictus. Tali dati, più i ricoveri che si hanno a Nola, ci hanno spinto a promuovere questa iniziativa, in collaborazione con diverse associazioni come il Rotary club e Alice Campania. Volevo ricordare che soprattutto il direttore sanitario Luigi Stella Alfano è stato particolarmente entusiasta di tale iniziativa perchè sensibile alle tematiche neurologiche ed ad una problematica attualissima”.