ERCOLANO, LA FAMIGLIA DELL’ANAGRAFE

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Vivono in uno stanzino dell”Ufficio Anagrafe del comune: ora saranno costretti a sloggiare dalla loro già precaria sistemazione. Storia del dramma che sta vivendo la famiglia Nobile.

Hanno perso la propria abitazione, in vico Cortili numero 28, abbattuta, in quanto a rischio crollo. Si sono trovati così, senza un tetto, Domenico Nobile, 42 anni, sua moglie Carolina, le figlie Eleonora 25 anni, già madre di un bimbo di 5, Cira di 23 anni e la piccola Luisa.
Una famiglia così non poteva certo essere lasciata per strada: sono stati sistemati nell”ufficio dell”anagrafe in via San Vito. Una storia a lieto fine? No, non proprio, o, meglio, non ancora. È da maggio che la famiglia Nobile è costretta a vivere in due stanze, attrezzate con brandine, tavolo e sedie, solo una infissa, separa la loro vita privata, dall”ufficio anagrafe. Domenico Nobile, costretto a restare a “casa”, in quanto affetto da una grave forma di ansia e asma, riesce a respirare grazie ad una macchina, durante il giorno non può accendere nemmeno la stufa, regalo di amici, perchè l”impianto elettrico della struttura, può sopportare il voltaggio solo dei computer dell”ufficio. Insomma, se la famiglia Nobile si riscalda, gli impiegati non possono lavorare.

Beh, qualcuno potrebbe dire, meglio vivere in una sede comunale, che sotto una stazione. Di ciò ne siamo conviti tutti. Il problema è che ora, coloro i quali avevano sistemato i Nobili in questo edificio, adesso affermano, che l”attuale situazione non è più idonea. E quindi?
“Non sappiamo dove andare- dichiara Eleonora, figlia, ma già madre di un bambino di 5 anni – mio padre è invalido e noi non possiamo permetterci di pagare l”affitto di una casa”.
La storia della “famiglia dell”anagrafe” ha commosso tutta l”Italia, ma forse non è arrivata ai cuori “giusti”: Eleonora ha chiesto aiuto in una trasmissione Rai, alla quale ha partecipato anche l”assessore alle Politiche sociali, Ferdinando Pirone. L”amministrazione avrebbe predisposto un sussidio di 6 mila euro in due anni, come contributo per l”affitto, oltre all”invito a partecipare ai vari bandi per altri sussidi. In giro, si parla addirittura di case vuote, che il comune non potrebbe assegnare perchè di proprietà della Regione.

La burocrazia sembra rallentare la solidarietà, ma comunque al momento restano voci, nulla di concreto. Sta di fatto che gli assistenti sociali vogliono la famiglia Nobile fuori dagli uffici. Hanno pensato già a tutto. Il signor Nobile sarà trasportato in ambulanza, il figlio e la sorella di Eleonora, in quanto minorenni, saranno rinchiusi in un istituto. E le altre donne della famiglia? Boh, forse per strada.
“No, non riusciranno a sfasciare la mia famiglia. Come fa a dirsi un uomo, il sindaco Daniele, che vuole dividermi dai miei figli e da mio nipote, lui abbandonerebbe la sua famiglia?- dichiara Domenico Nobile- Non salirò su quell”ambulanza, al costo di farmi esplodere con la mia bombola di ossigeno!”.

Timida e con la voce incerta di chi non ha sicurezze per il futuro, di una sola cosa è certa Eleonora, non le porteranno via il suo bambino: “Certo non viviamo in un castello, ma mio figlio ha tutto ciò di cui ha bisogno: mangia, va a scuola, è pulito, e soprattutto ha l”amore di una famiglia”.
Tutta questa storia sembra una trama di un film, ma purtroppo è la realtà, una triste e vergognosa realtà.