Uno degli artisti più pagati in Italia è vesuviano: Gianpiero d’Alessandro

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Gianpiero d'Alessandro
Gianpiero con il socio Justin Bieber

Da “Il Mattino” di oggi, martedì 4 gennaio

Un giro d’affari di milioni di dollari, una società con Justin Bieber, GP ha follower come I Ferragnez e Cristiano Ronaldo. I suoi contenuti vengono acquistati su piattaforme digitali, anche a centomila dollari.

È nato a Sant’Anastasia Gianpiero D’Alessandro, 30 anni, writer, grafico, designer o meglio, in una sola parola: artista. Dal vesuviano, dove da adolescente disegnava vignette e caricature dei personaggi del paese più “in vista” o caratteristici, al jet set internazionale. I suoi lavori sono richiesti da molte delle star del cinema e dello sport più famose del pianeta e con molte di loro vanta collaborazioni, da Justin Bieber di cui ora è socio, a Cristiano Ronaldo, da Snoop Dogg a Sergio Ramos, da Amber Rose a Belen Rodriguez, da Clementino a Stefano Gabbana. Ed è con una società fondata insieme a Bieber – con Pasquale Vittorio D’Avino, imprenditore di Cercola che compare nella classifica di Forbes tra gli under 30 più influenti del 2021 e fondatore di Throwback quale project manager, che Gianpiero è sbarcato in un mercato ancora poco familiare in Italia, la Crypto Art. Le sue creazioni digitali, molte le si possono trovare sui social – per esempio Justin Bieber ne sfoggia una sul suo profilo Instagram – in forma di NFT (non fungible token) gli hanno fatto guadagnare quasi nove milioni di dollari, creando un giro di affari da capogiro che lo identificano come uno degli artisti italiani al momento più pagati.

Gianpiero, come ci si sente a vendere le proprie opere a cifre che molti artisti noti, quelli “tradizionali” non sfiorano nemmeno?
«La vita è fatta di opportunità, sono contento di aver saputo cogliere quelle che mi sono capitate. Ma non dimentico le mie radici, faccio quel che mi piace: disegno, scrivo, traduco in arte il mio amore per le parole, creo».
Qual è la cifra più alta che hanno pagato per un tuo disegno?
«31 Ethereum, ossia 101mila dollari, un altro che ho regalato a Sfera Ebbasta è stato poi rivenduto per 85mila dollari».
Parliamo di criptovaluta, di moneta virtuale o meglio digitale. Un’alternativa al denaro così come lo conosciamo, una forma di commercio che sta coinvolgendo anche l’arte ma che in Italia non è ancora così diffusa. La domanda è: sono soldi veri quelli che guadagni? Puoi spenderli?
«Esatto, sono soldi veri. Creo contenuti che le persone acquistano con criptovaluta, denaro virtuale che si converte poi naturalmente, nel suo equivalente in moneta e posso spenderli, certo. Capisco lo scetticismo, anche io lo ero molto all’inizio ma poi ho incontrato un team di ragazzi americani che mi hanno fatto pensare. Dietro un progetto come questo c’è molto più di un mondo virtuale, ho imparato a socializzare nelle comunità, vedere quante persone apprezzano i miei lavori».
Se volessi acquistare un tuo contenuto?
«Ti basterebbe connetterti a www.inbetweeners.io dove troveresti decine di migliaia di contenuti o su altri marketplace per NFT dove si comprano e vendono tutti i giorni beni digitali unici, come OpenSea».
Come hai coinvolto Justin Bieber in questo progetto e soprattutto come lo hai conosciuto?
«Un paio di anni fa ha cominciato a seguirmi su Instagram, a lasciare dei like sui miei post e infine mi ha chiesto il numero di telefono. Siamo diventati amici, ora, anzi è già da un po’ che seguo come designer unico la sua linea di abbigliamento, Drew House. In più ho curato gli inviti e il materiale grafico per le sue nozze con la modella Hailey Baldwin».
L’ascesa del tuo successo sembra di fatto un po’ l’American Dream, il sogno americano…
«Vero, pensare che tutto è iniziato dalla mia cameretta, era lì che mi rinchiudevo a disegnare e poi mio padre mi ha regalato il primo computer, ho iniziato a lavorare sui sociale e condividevo su Instagram le mie rappresentazioni di personaggi noti. Ed è così che ho conosciuto Clementino, quando condivise il mio cartoon che lo ritraeva e dopo un solo mese mi contattò il rapper americano Snoop Dogg che poco dopo mi chiese di occuparmi del suo merchandising. Ho detto naturalmente di si e da quel momento numerosi personaggi dello show business internazionale hanno iniziato a conoscermi. Sembrava incredibile, ma è solo una grande soddisfazione».
Che effetto ha avuto la pandemia sul tuo lavoro?
«Diciamo che prima mi dividevo tra l’Italia e gli Usa, ora è da un po’ che sono fermo ma per questo progetto intrapreso con Bieber un intero team di giovani creator americani è venuto fin qui. Presto si tornerà a viaggiare, a me basta vivere della mia arte».
A proposito del social grazie al quale tutto è iniziato: fa un po’ impressione guardare chi sono i tuoi follower: Cristiano Ronaldo, Chiara Ferragni, Billie Ellish, Fedez, persino l’account ufficiale di Netflix.
«Sì, in effetti nel 2015 Netflix mi invitò a partecipare alla campagna per il lancio italiano della piattaforma, donai le mie opere ai protagonisti di fortunate serie tv e qualche tempo dopo anche la Nike mi propose di ideare una collezione di quadri per i suoi atleti testimonial, così incontrai Cristiano Ronaldo e giocai a calcio con Sergio Ramos».
Qualche segno del tuo passaggio lo hai lasciato anche dove vivi, nel vesuviano…nato a Sant’Anastasia oggi vivi a Somma Vesuviana dove c’è una cabina elettrica che grazie a te ha ripreso vita con un murale.
«Sì, è un progetto dell’associazione Tramandars con E –distribuzione, l’ambizioso cambiamento di una cabina elettrica in un’opera che veicola al primo sguardo amore, rispetto, uguaglianza, concetti che dovremmo trasfondere in tutto ciò che facciamo».
Il futuro?
«Non ho mai pensato al futuro perchè, giorno dopo giorno, il mio presente è sempre più folle di quanto possa immaginare o pianificare. Tutto ciò che ho fatto finora era per me inimmaginabile, perciò costruisco il mio futuro man mano, sempre un po’ al limite tra sogno e realtà perché, anche se tutti pensano che la mia professione sia quella di artista o creativo, in realtà sono solo un sognatore e l’arte è solo il mezzo che sto usando per superare i miei limiti e dimostrare a me stesso e agli altri che l’impossibile non esiste”.