Sergio D’Alesio, l’esperienza della musica nella scrittura

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Buon pomeriggio a Sergio D’Alesio e benvenuto all’interno del blog di Officina Libri.

Ci parli innanzitutto della sua esperienza di scrittore.

La mia “storia” professionale di giornalista, scrittore e fotografo parte da molto lontano. Esattamente dal 1972, quando ho iniziato a scrivere per SUPERSOUND e NUOVO SOUND due settimanali che anche nel formato imitavano il MELODY MAKER britannico. La mia carriera ha assunto una piega più seria quando, nel 1976, mi sono legato al GRUPPO EDITORIALE SUONO e a testate come POPSTER, STEREOPLAY, SUONO e ROCKSTAR collaborando altresì a tantissime riviste specializzare del settore audiovideo quando l’hi-fi ha vissuto il suo boom in Italia. Alla fine degli anni ’70 ho scritto 8 libri per la Lato Side imperniati sulla carriera di Crosby, Stills, Nash & Young, Genesis, David Bowie, Jackson Browne, Bruce Springsteen e Police (i primi pubblicati su di loro in italiano) e 2 saggi diventati dei classici (L’Epopea del Country-Rock e Rock Hit-Parade) che hanno beneficiato di premi e riconoscimenti da parte dei media e della critica.

La musica è al centro dei suoi libri e della sua vita e, come si sa, le passioni a volte nascono per caso dal nulla, altre volte maturano a poco a poco. Come è accaduto a Lei?

Il mio interesse per la musica è nato in progressione dai primi anni ’60, arricchendosi di stagione in stagioni d’incontri esclusivi con i cantautori e i gruppi più geniali degli ultimi 50 anni.

Esiste, secondo Lei, un rapporto fra musica e letteratura?

Musica e letteratura sono essenzialmente legate fra loro. Innanzitutto grazie ai testi delle canzoni che spesso raccontano delle storie. E’ il caso di gruppi come Eagles, Genesis, Beatles e 100 altri…

Qual è la canzone a cui è emotivamente più legato?

La cover di “Mr. Tambourine Man” scritta da Bob Dylan e magistralmente interpretata dal gruppo californiano The Byrds.

E un libro che Le ha salvato la vita?

Il libro che ha segnato il mio risveglio psicologico s’intitola “La Leggenda del Country-Rock” dedicato agli EAGLES, mentre “My Sweet Lord: La Via della Spiritualità” interamente dedicato a GEORGE HARRISON l’ho scritto in un momento veramente molto difficile della mia vita.

Una caratteristica singolare dei suoi libri consiste nell’essere abbinati a dei cd. Secondo Lei, questa “formula” andrebbe estesa un po’ a tutti i libri in commercio?

Direi di no. Nel mio caso, avendo coordinato la sezione musicale della rivista NEW AGE & NEW SOUNDS, all’inizio del nuovo millennio ho dato lo start ad un rapporto creativo con il compositore RINO CAPITANATA, pubblicando per la sua etichetta CAPITANART MUSIC & CULTURE tre volumi dedicati a “Il Potere Curativo della Musica” che hanno avuto un riscontro importante in Italia parallelamente a IL CODICE GREGORIANO e una sequela di storie spirituali ambientate in luoghi e tempi cronologicamente differenti (GOD’S LIGHT). Questi audiolibri sono ovviamente arricchiti da 5 CD composti dall’artista.

Ci parli del suo ultimo libro.

Edito sempre dalla CapitanArt nella serie Rock History, s’intitola “Rock, Misticismo & Country” dedicato al gruppo angloamericano degli AMERICA. Al pari degli Eagles e di Crosby, Stills Nash & Young, gli America hanno un ruolo pivotale nell’evoluzione del country-rock, ormai “ricatalogato” classic-rock dalle stazioni radiofoniche, dalle grandi catene di vendite statunitensi tipo Walmart e dalle grandi organizzazioni di concerti del pianeta. Suoni, vibrazioni ed armonie vocali che a tutt’oggi da oltre 50 anni, non hanno perso un grammo del loro fascino e continuano a far ballare e sognare generazioni di teenagers d’ogni età. Fra queste c’è la leggenda di Gerry Beckley, Dewey Bunnell & Dan Peek tre giovani musicisti che, fra le nebbie di Londra, nel 1971 scrivono di getto una ballata intitolata “A Horse with No Name” prima di tornare in California e dare il via ad una carriera realmente straordinaria…

Nel 2013 sono usciti “Liga dalla parte del rock. Luciano Ligabue in 100 pagine” e “Sulle orme del Blasco. Vasco Rossi in 100 pagine”. Chi, fra queste due icone della musica italiana, preferisce?

Diciamo entrambi per ragioni differenti. Il primo è più riflessivo e profondo, l’altro viscerale e stradaiolo come pochi altri.

Tra gli artisti usciti allo scoperto negli ultimi tempi, chi, secondo Lei, ha la stoffa per essere ricordato?

Al momento nessuno ha qualità così originali per essere ricordato. Tale giudizio critico s’estende anche al mondo del rock che oggi versa in netta decadenza di valori ed espressività artistica.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Non parlo mai di quello che ancora non esiste. Mi piace invece citare il contenuto del tutto inedito de IL POTERE CURATIVO DELLA MUSICA VOL. 3 che, oltre ad esperti, terapeuti e scienziati, include interviste esclusive sul tema rivolte a testimonial speciali come MIKE OLDFIELD, VANGELIS e RICHARD WRIGHT lo scomparso tastierista dei PINK FLOYD. Per ricevere i miei libri autografati, chiunque può farne richiesta inviando un messaggio alla mia pagina Facebook.

Grazie per aver accettato il nostro invito e in bocca al lupo per tutto!