Quegli ospiti indesiderati a cui non facciamo paura

0
885

Mosche, formiche, acari, ragni: ospiti indesiderati che non ci temono

 

A chi non è mai capitato di trovare i pappici in un pacco di pasta? O di vedersi passare davanti, in casa propria, una fila di formiche. O ancora di ricevere visite da una falena attratta dalla luce accesa di notte o da una mosca attirata dal tepore della casa in queste giornate di inizio inverno. Per non parlare delle blatte che arrivano in estate o dei nidi di calabroni. Bisogna rassegnarsi: in casa non saremo mai soli.

Ci sono quasi 600 specie diverse di “inquilini abusivi” che abitano con noi, ormai da migliaia di anni, come avevamo raccontato l’anno scorso. Ma la novità è che i nostri ospiti non sono per nulla intimiditi dalla nostra presenza. A rivelarlo sulle pagine della rivista Scientific Reports, è stato un team di ricercatori europei e americani, dell’Accademia delle Scienze della California, dell’Università del North Carolina e del Museo di Storia naturale della Danimarca.

Secondo lo studio, pesciolini d’argento e “mordilibri” preferiscono il soggiorno, soprattutto se abbiamo delle librerie ben fornite, insieme a moscerini e coccinelle. Ma non disdegnano cucine, bagni e camere da letto, anche se lo spazio a disposizione si restringe: qui devono condividerlo con ragni, acari, millepiedi, alcune specie di cavallette e coleotteri. E ormai questa storia va avanti da almeno 20.000 anni.

Lo stesso gruppo di ricerca, coordinato da Misha Leong dell’Accademia delle Science della California, l’anno scorso aveva concluso il meticoloso censimento delle specie di “coinquilini clandestini”. Ma quello che è emerso adesso è che nulla e nessuno può spaventare queste comunità a sei o otto zampe. I nostri piccoli inquilini abusivi continuano tranquillamente a soggiornare nelle stanze più trafficate, soprattutto se ricche di tappeti, porte e finestre. Nemmeno i nostri amici a quattro zampe, come cani e gatti, li disturbano, né li spaventano.

Il piano del team di ricercatori, adesso, è capire come facciano ad ambientarsi così facilmente e soprattutto qual è (se c’è) l’impatto sull’uomo di questa stretta e indesiderata convivenza. Parassiti a parte, che si sa: pulci, zecche e pidocchi non sono una bella compagnia.