Pomigliano, elezioni: quel cerchio magico dei voti a go go

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C’è chi ha sbancato con i consensi nei partiti importanti, come la forzista Elvira Romano, “record woman” designata dalle urne. Ma c’è anche chi l’ha fatta da padrone nelle civiche, conosciute e non. Come nel caso degli assi delle preferenze Pulcrano, Trotta, Parlato e Sibilio.  

Il consenso nella fu roccaforte rossa di Pomigliano, consenso che ha portato l’altro ieri alla seconda vittoria del sindaco di centrodestra, Raffaele Russo, è stato caratterizzato da una forte concentrazione del voto su alcuni dei circa duecento candidati al consiglio comunale. Basti pensare alla “record woman” Elvira Romano: 781 preferenze nella lista di Forza Italia, la candidata più votata di tutti. Da sola l’avvocatessa Romano vale praticamente quanto un partito locale. Intanto ci si chiede da cosa derivi il plebiscito, il botto nell’urna.
Quel che si sa è che la ormai papabile alla presidenza del consiglio comunale non è che finora sia stata questo “mostro” di notorietà politica. Aria di politica si respira però in famiglia. La legale è infatti la moglie di Celestino Allocca, medico fisiatra presso la clinica Santa Maria del Pozzo, a Somma Vesuviana, nonché  figlio di Raffaele, ex sindaco per varie consiliature della cittadina abbarbicata sulla pendice nord del Vesuvio. Raffaele Allocca, in zona esponente di punta di Forza Italia, è entrato poi in conflitto con il partito, che alle elezioni comunali del 2013 gli preferì la cosentiniana Paola Raia, ora passata tra le braccia dello “sceriffo” campano del Pd,  Vincenzo De Luca, fresco vincitore delle regionali. Ma l’allontanamento dagli azzurri di Berlusconi non impedì ad Allocca di ridiventare sindaco di Somma. Una vicenda, questa, resa drammatica dalla sua prematura scomparsa, avvenuta l’anno scorso a causa di un male incurabile. Oggi la famiglia Allocca-Romano si gode questa potente vampata elettorale scaturita dalle comunali di una delle città più strategiche della Campania, quella Pomigliano delle grandi fabbriche Fiat, Alenia e Avio. E si godono una bella vittoria anche i quasi “gemelli” del voto Luigi Pulcrano e Franca Trotta, coppia da oltre mille preferenze, i due candidati più votati della lista 1799, movimento civico fondato anni fa da alcuni dei seguaci più fedeli a Raffaele Russo. Pulcrano e Trotta sono dei veri assi del consenso di massa: 536 voti il primo, 515 la seconda. Tutti e due quasi alla pari nei numeri e accomunati dal posto di lavoro perché fanno entrambi i medici nello stesso palazzo, il poliambulatorio dell’Asl Napoli 3, a piazza Sant’Agnese, zona centrale di Pomigliano. Prima di arrivare lì Pulcrano faceva il medico del 118, il pronto soccorso h 24. Poi è giunta la militanza politica, nel 2010, tra le fila della lista civica Pomigliano Città Aperta, che esprimeva il candidato a sindaco Franco Vigorita, funzionario della filiale cittadina del Banco di Napoli. Una figura nodale quella di Vigorita. Sostenitore del centrosinistra per diverso tempo, il funzionario della sede bancaria più nota della zona ha fatto da ago della bilancia al ballottaggio del 2010 che vide Russo riconquistare il comune, dopo 13 anni di un lungo processo sulla camorra del territorio conclusosi con la sua assoluzione. In quell’occasione, al ballottaggio di cinque anni fa, Vigorita decise di appoggiare colui che sarebbe diventato il primo sindaco di Forza Italia dell’ex fortino del centrosinistra, Russo appunto. L’operazione consolidò il consenso del candidato azzurro, che potè celebrare in pompa magna il suo ritorno al potere dopo il più che decennale allontanamento, visto che era già stato più volte sindaco di Pomigliano negli anni Ottanta e nei primi anni Novanta. Ma appena alcuni mesi dopo la rivincita di Russo, Franco Vigorita si dimise da consigliere comunale. Gli subentrò Pulcrano, primo dei non eletti della lista Pomigliano Città Aperta, che nel frattempo passò a nuovo incarico: dal 118 al palazzo di piazza Sant’Agnese. Destini che s’intrecciano. A Vigorita e a Pulcrano è legato da comune militanza civica nella lista Pomigliano città Aperta anche l’attuale presidente dell’Asm, Ciro Parlato. Che però in questa seconda tornata elettorale ha sbancato da candidato della compagine Pomigliano Socialista: 509 voti soltanto a lui. Pomigliano Socialista è la formazione sorta sotto la spinta di Felice Iossa, ex sottosegretario alla Marina Mercantile ai tempi di Bettino Craxi. Ma l’elenco dei piccoli Maradona del voto comunale non è finito. C’è per esempio il commercialista Domenico Leone, che con i suoi 738 consensi personali ha fatto il primo dell’ Udc, costringendo al secondo piazzamento Maurizio Caiazzo, presidente uscente del consiglio comunale e anche lui un asso pigliatutto: 694 preferenze. A proposito di commercialisti è il figlio di un commercialista Raffaele Sibilio, il più votato della civica Nuove Generazioni. Raffaele Sibilio è l’ erede del più noto Girolamo Sibilio, non solo commercialista nonché docente di economia ma anche direttore amministrativo e, ad interim, del personale della Regione Campania, nel 2009, quando fu indagato nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti dell’Asl Napoli 1.
Sibilio divenne un caso l’anno dopo, perchè da indagato fu lo stesso proposto  difensore civico della Regione. Proposta decisa dalla presidente dell’assemblea campana, Sandra Lonardo, moglie del capo dell’Udeur, Clemente Mastella. Una scelta, quella di Sibilio difensore civico, sopraggiunta peraltro in circostanze singolari. In quel momento infatti la Lonardo abitava a Roma. Motivo: i giudici le avevano imposto il divieto di dimora in Campania. Una misura restrittiva scaturita dall’arresto nell’ambito di un’altra inchiesta sulla sanità, quella sulla gestione dell’ospedale di Caserta.