Siamo a Ercolano e la zona è pressoché la stessa che ha visto arrestate 21 persone su disposizione dell’autorità giudiziaria.
Obbiettivo un portone in particolare, quello al civico 54. In quel palazzo c’è Ernesto Maiorano, 25enne sottoposto agli arresti domiciliari. Quale migliore occasione per entrare nel portone ed osservare senza destare sospetti?
I carabinieri notano la predisposizione di un architettato marchingegno realizzato ad hoc per facilitare la cessione dello stupefacente. In particolare, al piano terra del palazzo, c’era una grata in ferro che oscurava la parte interna del condominio, con una piccola fessura ricavata dalle inferriate, dalle quali era possibile effettuare eventuali cessioni.
Le notizie raccolte permettono il blitz e i militari fanno irruzione. Il 25enne non è solo in casa, si sente la voce di qualcun altro che proviene dall’appartamento. Porte e finestre sono sbarrate ma a un certo punto, dal primo piano, i carabinieri notano cadere una pioggia di involucri: sono 9 dosi di stupefacente tra crack e cocaina. La porta si apre, insieme a Maiorano c’è suo cugino Salvatore Montella, 24enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Nell’appartamento vengono rinvenuti e sequestrati 215 euro in contanti.
Gli arrestati – devono rispondere di detenzione di droga a fini di spaccio – sono stati trasferiti in carcere.