Il giorno dopo la tragedia che ha colpito il Monte Faito, l’area resta isolata e scossa dal dolore. Continuano senza sosta le ricerche del macchinista disperso, l’unico dei sei occupanti della cabina precipitata che non è stato ancora ritrovato. Quattro le vittime accertate, mentre uno dei passeggeri lotta ancora tra la vita e la morte all’ospedale Cardarelli di Napoli.
La dinamica dell’incidente sembra ormai delineata: una fune traente si è spezzata in modo improvviso, facendo piombare la cabina nel vuoto per circa 30 metri. L’impatto si è verificato in una zona impervia a pochi minuti dalla stazione di monte. Le autorità hanno messo sotto sequestro l’intero impianto.
I tecnici del Ministero dei Trasporti e della Commissione Sicurezza stanno lavorando per esaminare lo stato della funivia, che aveva ripreso il servizio appena una settimana fa. Secondo fonti investigative, alcuni operai avrebbero segnalato criticità già nei giorni scorsi, ma la struttura era stata comunque riaperta.
Il sindaco di Vico Equense, comune competente, ha proclamato due giorni di lutto cittadino, mentre la Regione Campania ha richiesto una verifica straordinaria su tutti gli impianti a fune del territorio. Sul fronte giudiziario, la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. Tra le ipotesi, anche quella di manutenzione carente o eseguita in modo irregolare.
Intanto, la comunità del Faito si è stretta intorno alle famiglie delle vittime, in attesa dell’identificazione ufficiale dei corpi e del riconoscimento da parte dei parenti. I messaggi di cordoglio sono arrivati da tutta Italia, e oggi alle 12:00 è stato osservato un minuto di silenzio in tutti gli edifici pubblici della zona.
Le operazioni di recupero sono rese complicate dal maltempo e dal terreno accidentato. Nella notte, i soccorritori hanno utilizzato droni termici e unità cinofile per individuare eventuali tracce del macchinista, ma senza esito.
Le indagini continuano. Nel frattempo, cresce l’attesa per l’esito degli esami tecnici: saranno determinanti per chiarire se si sia trattato di un tragico errore umano, di un cedimento imprevisto o di una negligenza evitabile.