Droga nel Vesuviano, tra i 51 indagati un sarcerdote e il tiktoker Papusciello

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È caccia aperta a Papusciello, il tiktoker di Torre Annunziata coinvolto in un’inchiesta su un vasto traffico di droga. Antonio Gemignani, 47 anni, era tra i destinatari di un provvedimento di obbligo di firma, ma quando i carabinieri si sono presentati alla sua abitazione per notificargli la misura, di lui nessuna traccia.

L’inchiesta, coordinata dalla Procura oplontina, ha portato all’emissione di 51 provvedimenti cautelari. Gemignani è accusato di aver gestito il giro di cocaina con il nipote Nino Gemignani, incassando denaro dalla vendita della droga.

Le accuse nei confronti di Papusciello erano inizialmente più gravi: il pm aveva chiesto per lui la custodia in carcere, richiesta però respinta dal Gip Luisa Crasta per insufficienza di prove. Tuttavia, l’obbligo di firma si è trasformato in un caso di irreperibilità: Gemignani si è volatilizzato e le forze dell’ordine lo stanno cercando.

Coinvolto nello scandalo anche il parroco di Sant’Alfonso dei Liguori, don Nando Ciani Passeri, accusato di aver falsificato documenti per attestare la messa in prova di Nino Gemignani, che in realtà non avrebbe mai svolto attività di volontariato. Per il sacerdote nessuna misura cautelare, ma una denuncia per falso.

L’inchiesta, che ha scosso Torre Annunziata, è solo all’inizio: le forze dell’ordine continuano le indagini per accertare il ruolo di ogni coinvolto e ritrovare Papusciello, il tiktoker diventato un fantasma.