All’ospedale Cardarelli di Napoli è stato eseguito il primo prelievo di fegato da donatore a cuore fermo in Campania
Un momento storico per la sanità campana: nei giorni scorsi, all’ospedale Cardarelli di Napoli è stato eseguito il primo prelievo di fegato da donatore a cuore fermo nella regione. Si tratta di un intervento innovativo, frutto della sinergia tra il Centro Regionale Trapianti della Campania, diretto da Pierino Di Silverio, e i centri di riferimento dell’Emilia-Romagna, con il supporto dell’ospedale Bufalini di Cesena e del Monaldi di Napoli.
Il trapianto è stato possibile grazie al gesto generoso di un cittadino campano che, in vita, aveva espresso chiaramente il desiderio di donare i propri organi. La famiglia ha rispettato la sua volontà, permettendo ai medici di compiere un intervento altamente complesso che apre la strada a nuove possibilità terapeutiche.
Ma cosa significa donare a cuore fermo? In questa modalità, l’espianto degli organi avviene dopo l’arresto cardiaco del paziente, a differenza delle donazioni da soggetti in morte cerebrale tenuti in vita artificialmente. Questo tipo di procedura richiede tempi rapidissimi e un altissimo livello di coordinamento, perché la vitalità degli organi può essere compromessa già dopo pochi minuti.
Il traguardo arriva in un anno di svolta per la Campania, che nel 2025 ha visto un’impennata nelle dichiarazioni di disponibilità alla donazione: il 97,3% dei cittadini ha dato il proprio consenso, superando di gran lunga la media nazionale. Un segnale chiaro di sensibilità e partecipazione.
Con questo intervento, la rete trapiantologica campana si inserisce tra le più all’avanguardia a livello nazionale.
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