Terra dei Fuochi, ad Acerra il progetto di un polo chimico: botta e risposta con il sindaco

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Ieri sera cortei e blocchi stradali degli ambientalisti insieme alle mamme della terra dei fuochi: no al piano Atr. Mezzo milione di tonnellate all’anno di scorie saranno smaltite nell’area industriale, accanto al termovalorizzatore e alla Montefibre.

L’immagine è quella finale di un sindaco fermato per strada dalle mamme coraggio e dagli ambientalisti al termine dell’ennesima serata caratterizzata da cortei e blocchi stradali. Un primo cittadino che tiene un confronto teso, a muso duro, sulla nuova minaccia che si sta profilando, il piano Atr.

“A differenza degli altri sindaci di Acerra – la posizione di Raffaele Lettieri – io ho già partecipato alle conferenze dei servizi e ho già detto di no”. “Sindaco lei stasera ancora una volta non è sceso in piazza al nostro fianco – la replica dei manifestanti – ed è una cosa, questa, che proprio non ci piace”. Intanto sarà valutato la prossima settimana il nuovo progetto di smaltimento delle scorie chimiche presentato alla Regione Campania dall’azienda privata Atr, i cui titolari sono già stati condannati in primo grado per un traffico di rifiuti scoperto nel 2006. Ieri sera una folla indignata, composta da un centinaio di ambientalisti, le mamme coraggio e i comitati ecologisti della zona, ha bloccato l’area dello svincolo autostradale che porta all’Ipercoop e al centro commerciale le Porte di Napoli.

Picchetti che si sono alternati a un serie di cortei stradali, messi a segno anche sull’arteria che collega Acerra con Casalnuovo, dove il traffico è andato in tilt. Con quella di ieri gli ambientalisti acerrani hanno consumato la terza manifestazione di piazza consecutiva negli ultimi tre giorni. “E non ci fermeremo fino a quando la Regione non boccerà il progetto Atr”, promette chi protesta. Il progetto Atr prevede la realizzazione nell’area industriale di Acerra di un polo di smaltimento di circa mezzo milione di tonnellate all’anno di rifiuti chimici, liquidi e solidi, provenienti da varie fabbriche italiane.

Un polo che, una volta approvato dalla Conferenza dei servizi istituita presso la Regione, si insedierebbe alle spalle del termovalorizzatore, di una centrale elettrica a olio di palma, del grande stabilimento chimico Montefibre e dei siti di stoccaggio delle ecoballe accumulate durante le varie emergenze rifiuti del passato. Dunque, tensione alle stelle. “Ma per come è andata ieri sera dobbiamo ringraziare l’ispettrice di polizia Maria Lauro, che ha gestito la rabbia degli automobilisti bloccati nel traffico nel migliore dei modi”, la gratitudine degli ecologisti verso le forze dell’ordine.