Sant’Anastasia. Il Parco Poggio Verde

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La vicenda di questo complesso residenziale risale agli anni ’70 del secolo scorso. In quest’area, oltre alle case, era previsto anche del verde attrezzato.

 Con questo secondo articolo continuiamo la disamina delle opere rimaste incompiute o parzialmente compiute e successivamente abbandonate all’incuria del tempo e al vandalismo.

Trattiamo ora dell’area destinata dagli strumenti urbanistici a verde attrezzato nell’ambito del Parco Poggio Verde. Anche in questo caso, la vicenda risale a molti decenni orsono e precisamente agli anni ’70 del secolo scorso, allorché fu approvato un piano di lottizzazione, a scopo residenziale, denominato “Poggio Verde”, su una vasta area situata tra le vie Primicerio e Casaliciello. Il piano prevedeva, oltre alla costruzione delle residenze, un’area da adibire a verde attrezzato su una superficie di 7500 mq circa, a cura e spese dei lottizzatori.

Trascorsero anni, anzi decenni, si susseguirono amministrazioni comunali di variegati colori politici, ma di attrezzare l’area in argomento neanche a parlarne, pur essendo state costruite e regolarmente abitate le residenze. I responsabili della lottizzazione continuavano ad apporre resistenze e a rifiutarsi d’adempiere i loro obblighi contrattuali. Finalmente nell’anno 2007 posero mano ai lavori e attrezzarono, a dire il vero in modo alquanto approssimativo, l’area. Con la solita cerimonia commemorativa, l’area fu resa al godimento dei cittadini e successivamente ceduta al Comune.

Da allora l’area è stata lasciata in completo abbandono: rifiuti, erbacce e rovi sono sparsi dappertutto, panchine danneggiate, chiusini della rete fognaria ed elettrica in parte asportati, con il rischio che ciò comporta per chi pensa di portarvi a passeggiare i propri bimbi. La foto a corredo dell’articolo ben rappresenta l’attuale stato dei luoghi.

Di fronte a tale desolazione, fa meraviglia la totale inerzia degli abitanti del Poggio Verde, principali fruitori dell’area, che non si curano d’inscenare una se pur minima manifestazione di protesta per quest’abbandono e di richiamo nei confronti dell’amministrazione comunale per la sua inerzia. Fa anche riflettere l’incuria dell’amministrazione che spende e spande nel creare nuove aiuole, ma che non riesce però a valorizzare quelle esistenti. Eppure, si tratta dell’unica struttura di verde pubblico nell’intero paese, se si esclude il Parco di Villa Tortora-Brayda, recentemente inaugurato e per la seconda volta solo parzialmente.

Qualche dubbio sorge sul perché di quest’abbandono. Per caso si sta progettando una diversa destinazione dell’area che per ora non conviene render pubblica?

Non è che si vuole ripetere un’operazione poco trasparente analoga a quella messa in atto al parco di villa Tortora-Brayda, in cui si consente l’installazione, da parte di un privato, di un bar-ristorante su una vasta area di un parco pubblico e per di più al modico fitto mensile di € 720, con la puerile giustificazione dell’installazione di strutture smontabili? (LEGGI ARTICOLO CORRELATO)