SANT”ANASTASIA, LA VOCE DELLE MANI BIANCHE

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Il concerto è in programma domani 15 gennaio a S.M. La Nova. Sul palco un cori di ragazzi disabili che cantano con le mani

Si esibiscono domani 15 gennaio, alle ore 19,30 in parrocchia S.M. La Nova, dopo averlo già fatto ad Acerra e a Marigliano nel periodo natalizio, insieme ai gruppi già esistenti degli altri territori. È l’orchestra giovanile “Michele Novaro”, un esperimento ideato e realizzato dalla professoressa Maria Teresa Visone, insegnante di pianoforte, coordinatrice del Coro delle Mani Bianche e responsabile dell’Associazione “Michele Novaro” di Acerra. La peculiarità di questa orchestra è, oltre alla giovane età dei suoi componenti, il coro delle Mani Bianche. Un coro costituito da ragazzi diversamente abili che cantano con le mani. Con i loro guanti candidi sembrano uno stormo di gabbiani sul mare.

Cantano senza muovere la bocca, solo con le loro dieci dita. Al loro fianco c’è un altro coro: bambini e ragazzi, a dimostrazione del fatto che tutti hanno diritto a partecipare alla vita sociale. Mescolati gli uni con gli altri formano il coro Manos Blancas, “Mani Bianche”, creato nel 1999 in Venezuela da Naibeth Garcia. Le Manos Blancas, con i loro spettacoli hanno commosso musicisti, direttori d’orchestra e cantanti lirici di mezzo mondo, conquistando la stima e l’affetto di grandi nomi internazionali. L’Associazione ‘Pandha’ di S.Anastasia, l’Associazione ‘Michele Novaro’ di Acerra e l’Associazione ‘DI.VO.’ di Marigliano sperimentano in sinergia le medesime opportunità sui nostri territori.

«E’ un fatto bello poter valorizzare questo “evento al di là delle barriere”; è un messaggio importante che mandiamo a tutti, affinché si comprenda meglio che l’arte è un mezzo comunicativo eccezionale per far capire che bisogna essere uniti al di là delle diverse abilità – afferma l’assessore alle Politiche Sociali Ciro Castaldo – per poter riscoprire il positivo di ciascuna persona. Ben vengano, quindi, questo tipo di manifestazioni».
Fautrice del progetto nel territorio anastasiano – iniziato ad ottobre 2011, negli spazi del Centro Liguori in via S. Giuseppe, concessi dall’amministrazione- è la dott.ssa Eufrasia Calvanese, fondatrice dell’Associazione Pandha di Sant’Anastasia, da sempre impegnata nella promozione e realizzazione di progetti volti all’integrazione di ragazzi diversamente abili nella società comune.

«La realizzazione di tale progetto – spiega Eufrasia Calvanese – è stata resa possibile grazie alla sinergia con la prof.ssa Maria Teresa Visone, che ha oltretutto favorito la fusione della nostra componente orchestrale neonata con i gruppi preesistenti di Acerra e dell’Associazione DI.VO. di Marigliano; dal benevolo accoglimento da parte dell’amministrazione comunale e del Sindaco dott. Carmine Esposito, sottoforma di patrocinio morale ed economico; dalla cospicua adesione di ragazzi, impegnati nell’apprendimento teorico e pratico dell’uso di uno strumento e nell’inserimento nel coro, vocale e delle Mani Bianche; dal supporto di volontari, quali la prof.ssa Anna Scudieri e la dott.ssa Cettina Giliberti, psicologa-psicoterapeuta. Ha inoltre contribuito generosamente, in corso d’opera, attraverso la donazione di tre strumenti musicali per i bambini, l’organizzazione del Memorial in onore di Peppe Russo».

«Dare voce a chi non ha voce ed ascolto a chi non ne ha» è l’obiettivo condiviso ed incondizionato di questo esperimento. Celentano ha cantato "L’emozione non ha voce" –afferma Cettina Giliberti – il Coro delle Mani Bianche esprime attraverso le mani ciò che la musica suscita e il canto traduce in parole. Il tutto accompagnato da una giovanissima orchestra. E’ un modo per dare voce a tutti, un’opportunità per conoscere i diversi modi di esprimere e tradurre la musica, un’occasione per integrare le diverse abilità, finalizzata al confronto, allo scambio ed all’educazione all’empatia tra persone diverse. I ragazzi normodotati devono abituarsi a dividere il proprio spazio e la propria aria con chi non ha le loro stesse abilità; non devono temere di comunicare con loro, ma anzi motivarsi a ricercare mezzi e modi per capire ed essere compresi da chi si esprime in altro modo.

«Questo è un esempio esplicativo, a mio parere, – conclude Giliberti – di come le differenze possano costituire una risorsa piuttosto che un limite. Un aspetto che intendo sottolineare e che non trovo scontato è la presenza costante e molto attiva di molti genitori dei ragazzi, presenza che ha contribuito all’instaurarsi di un clima sereno, familiare e di condivisione tra operatori ed utenti». Un ringraziamento speciale va a Don Ciccio D’Ascoli per la disponibilità e l’ospitalità nella Parrocchia per l’esibizione di domenica dell’orchestra e del coro.
(Fonte foto: Ufficio Stampa)