L’epopea dei fratelli Boccia, campioni del mondo della pasticceria

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Francesco e Marcello, rispettivamente di 25 e 23 anni, da strianesi doc hanno rappresentato l’Italia nella “Coupedu Monde de la Pâtisserie” che si è tenuta a Lione lo scorso mese di gennaio.

Da Striano a Lione, dall’agro sarnese alla Francia attraverso un percorso fatto tutto di zucchero e cioccolato. Roba di alta pasticceria. Sì perché Francesco e Marcello Boccia, rispettivamente di 25 e 23 anni, da strianesi doc hanno rappresentato l’Italia nella “Coupedu Monde de la Pâtisserie” (Coppa del mondo della pasticceria) che si è tenuta a Lioni lo scorso mese di gennaio. Hanno rappresentato con onore il tricolore italiano, fino al trionfo completo: il giovanissimo Marcello si è classificato al primo posto nella composizione della piece di zucchero, il più grande (ma pur sempre giovane) Francesco è arrivato secondo alla gara per la torta al cioccolato e tutta la squadra italiana si è classificata terza. Terza generazione di pasticceri, Francesco e il fratello Marcello hanno sempre respirato l’aria del laboratorio.

Ed è la prima volta che due fratelli, peraltro così giovani, arrivano insieme a livelli mondiali. Francesco Boccia fu già primo al campionato italiano juniores quattro anni fa, secondo al “World Chocolate Master”nel 2011 e primo al campionato italiano dello scorso anno. In quell’occasione, a contendergli il titolo, fino al ballottaggio finale, fu appunto il fratello minore Marcello. Entrambi hanno un enorme talento, sbocciato prima nel laboratorio artigianale di famiglia e poi coltivato insieme alla Confederazione pasticceri italiani nelle varie competizioni. Lavorano tutti i giorni presso la loro pasticceria di via Antonietta De Pace e, per ora, si godono il successo, consapevoli però che devono migliorare giorno dopo giorno.

Francesco Boccia lo dice chiaramente, mostrando estrema umiltà: “ Ora mi interessa migliorare il servizio nella pasticceria di famiglia. Sia chiaro, è già ottimo: ma giustamente la clientela adesso si aspetterà ancora di più dopo l’affermazione che abbiamo avuto io e mio fratello. Si tratta di proseguire una tradizione che dura da decenni e di accrescere la qualità”.