Oggi a Torre Annunziata la moglie e il sindaco ricorderanno la tragedia del 31 dicembre 2007.
Oggi, a mezzogiorno, il comune di Torre Annunziata, riaprirà doverosamente una brutta ferita. A dieci anni di distanza da quella maledetta notte di Capodanno tra il 31 dicembre del 2007 e il primo gennaio del 2008, nella sala giunta del municipio oplontino, in via Schiti, sarà ricordata la tragedia che colpì Giuseppe Veropalumbo, giovane uomo ucciso nella sua casa quella maledetta sera, ammazzato dalla pallottola vagante esplosa da un delinquente rimasto sconosciuto, da uno di quei criminali che festeggiano il Capodanno sparando con armi e pallottole vere. A causa di quel gesto sconsiderato Giuseppe lasciò per sempre un figlio piccolo e una moglie giovanissima. Intanto la manifestazione di oggi, “Identità e memoria di Torre Annunziata”, sarà un appuntamento utile a riportare alla memoria tutte le vittime innocenti del fuoco delle mafie e a proseguire nelle iniziative di contrasto alla mentalità camorristica. Interverranno Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo e presidente dell’Osservatorio comunale per la legalità, insieme a don Antonio Carbone, salesiano, ad Antonio D’Amore, referente provinciale di Libera e a Gino Monteleone, portavoce di Un Popolo in Cammino. “Le festività natalizie hanno qui a Torre un retrogusto amaro – dichiara Giosuè Starita, sindaco di Torre Annunziata – non si può dimenticare infatti che un gesto scellerato generato da una mentalità camorristico-mafiosa ha stroncato la vita di un giovane uomo innocente, segnando per sempre una famiglia e questa città. Tenere vivo il ricordo di Giuseppe è doveroso, perché non accada più e perché Torre Annunziata isoli e combatta sempre i camorristi e il loro modus operandi. La città sta cambiando, anche grazie alla stessa vedova di Giuseppe e al suo impegno civile”.