“Una famiglia allargata, cane compreso”, il nuovo libro di Marianna Scagliola

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Il romanzo, pubblicato dalla casa editrice Graus Edizioni, arricchisce la collana «Tracce», dedicata alla narrativa. La prefazione è della voce ufficiale dello Stadio Maradona di Napoli: lo speaker radiofonico Daniele Decibel Bellini. Copertina azzurra come i colori del Napoli calcio e il curniciello rosso portafortuna della città.

Marianna Scagliola nasce a Napoli nel 1978 e si appassiona al dialetto napoletano grazie al suo nonno paterno. Inizia, successivamente, a scrivere poesie in vernacolo. Nel 2000 si cimenta nella scrittura di alcuni racconti, che entrano a far parte di raccolte pubblicate da case editrici locali: è il caso di 19 (Diciannove), pubblicato in Le affinità affettive a cura di Livia Greco, edito da Albus Edizioni nel 2008; e l’altro lavoro dal titolo Precario nel libro Lavoro in Corso a cura di Gennaro Chierchia, dello stesso editore. Nel 2007, Marianna partecipa al laboratorio di scrittura comica e umoristica Achille Campanile, fondato dallo scrittore Pino Imperatore. Con il libro “Una famiglia allargata, cane compreso” allarga il suo interesse anche per il romanzo, pubblicando il suo primo volume. La collana Tracce, d’altro canto, abbraccia tutti i generi letterari, che siano romanzi drammatici o polizieschi, sentimentali o d’avventura

Il libro – spiega nella prefazione Daniele Decibel Bellini – scorre via velocemente e regala, oltre a diversi spunti di riflessione, più di un sorriso. La storia, in un quartiere di Napoli, oltre a divertire e allietare con scene comiche, offre numerose spunti di riflessione. Un piccolo appartamento diventa teatro di numerosi contrasti e di piccole gioie quotidiane della famiglia Schiattarella. Il padre di famiglia Gennaro, voce narrante, racconta le peripezie della tipica famiglia napoletana. Intenso tifoso del Napoli calcio, Gennaro non soltanto dovrà fare i conti con un televisore capriccioso, che gli impedisce di assistere alle sue amate partite, ma dovrà sopportare l’intrusione in famiglia anche di un figlio juventino: una situazione inconcepibile per un padre tifoso del Napoli.

Tutti i componenti della famiglia Schiattarella vivono in un modesto appartamento di ottantadue metri quadri in centro: una superficie alquanto ridotta per una famiglia come la loro. Discussioni, silenzi e battibecchi sono all’ordine del giorno, sottolineando quanto sia difficile la convivenza. Ogni personaggio del romanzo, comunque, incarna la radicale realtà del verace popolo napoletano. Sembra la concretizzazione di un testo teatrale, tipico dell’antica commedia dell’arte con l’alternarsi delle proprie maschere. Concetta, ad esempio, è la solita casalinga ossessionata dall’ordine e dalla pulizia, ma sempre attenta ai bisogni del marito, della madre Teresa e dei tre figli; Gennaro – che deve sopportare la suocera perché ha la pensione – adora, invece, essere servito e riverito. A completare il quadro familiare c’ è, infine, Pulcinella, il coprotagonista della storia, il bianco cane meticcio. Quando Concetta simulerà  la scomparsa dell’amato cucciolo, l’intera famiglia si adopererà per la ricerca, dimostrando che non si dovrebbe dare mai nulla per scontato, nemmeno, o forse soprattutto, l’amore per la famiglia.