Somma Vesuviana/Amministrative 2017: la “strana storia” del candidato promosso dal Pd

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Una persona stimata, finora poco invischiata con la politica: il medico Giuseppe Bianco aveva fatto entusiasmare il Pd e le altre realtà al tavolo che aveva individuato la persona giusta per sfidare nomi “pesanti”. Sarebbe stato lui a guidare la corsa contro un figlio dell’ex sindaco, un ex sindaco, un ex vicesindaco e un ex consigliere/assessore attualmente in una giunta limitrofa, oltre naturalmente al candidato cinquestelle (anche qui ci sta bene un ex, giacche si è candidato pure la scorsa volta).

Ma forse i sostenitori di Bianco dovranno rassegnarsi, nonostante una foto di gruppo postata ieri sera evidentemente per smentire le voci che circolano da molte ore nonché l’anticipazione del mediano.it. Il motivo? Condizionamenti ambientali esterni che potrebbero presumibilmente sfociare in prese di posizione, scelte e decisioni dai seri risvolti. Di più non è possibile dire, ma confidiamo che il candidato (o ex candidato) o quantomeno chi ha promosso la sua candidatura, si decida a spiegare cosa sta accadendo. Laddove non volesse, sarebbe almeno il caso di dire alla città se il Pd avrà un candidato.

Mai, davvero mai, una campagna elettorale di Somma Vesuviana si è presentata più strana e ambigua di questa in atto per le comunali: ovattata nei modi, povera nei contenuti, dove molti sembrano indossare una maschera della normalità che in realtà vorrebbe celare, ma senza riuscirci, il fuoco che cova sotto la cenere. Colpi bassi, scorrettezza, salti della quaglia, accordi dell’ultimo minuto: tutto è lecito in politica si sa.

L’annuncio (e per quanto riguarda i più, l’indiscrezione) che Peppe Bianco, candidato sindaco proposto dal Pd, sia tentato di ritirarsi dalla competizione ha decisamente scompaginato il tavolo politico costruito del centro sinistra. Ieri sera c’è stata una lunga assemblea del Pd  alla fine della quale sembrava che tutto fosse risolto (con tanto di foto ricordo con sorrisi a trentadue denti e hashtag speranzosi) e che il dottore Bianco avesse accettato di continuare la corsa per Palazzo Torino ma, qualche ora dopo, pare che già il candidato designato mostrasse nuovamente segni di incertezza. Nulla di ufficiale, nulla di certo, tranne la evidente difficoltà del Pd a pochi giorni dalla presentazione della lista.

Nessuno parla, tutti tacciono. Ma entro questa sera sarebbe prevista un’altra assemblea del Pd, dopo la quale una decisione bisognerà pur prenderla. Alla base ci sarebbe (lo scriviamo senza alcuna conferma dai vertici di partito o dagli interessati, sicuri però di non tradire i lettori) una sorta di condizionamento ambientale serio. Molto serio, tanto da non escludere, in un ipotetico futuro, risvolti in altre sedi.

Intanto la fuga dalla coalizione in panne sembra già essere cominciata, un po’ come da una nave che affonda. C’è già una lista in particolare che finora era al tavolo di Bianco e che potrebbe migrare verso il candidato Allocca. Altri potrebbero ritirarsi, rinunciando alla candidatura, altri ancora sarebbero in contatto con il candidato Di Sarno.  Intanto l’acqua bolle in pentola e il coperchio potrebbe esplodere da un momento all’altro…

a cura di Carmela D’Avino e Daniela Spadaro