Somma Vesuviana, sulla morte di Veronika la casa di cura Trusso: “Ristabiliamo la verità”

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La casa di cura Trusso ad Ottaviano
Veronika Kvas

Sulla morte di Veronika Kvas, stroncata da un infarto a 43 anni, la casa di cura «Trusso» ha avviato un’indagine interna e la direzione sanitaria ha fatto sapere di essere «a completa disposizione degli organi giudiziari nel solo obiettivo di ristabilire la verità di quanto accaduto».

Veronika, cittadina ucraina residente a Somma Vesuviana, era stata accompagnata al pronto soccorso della Trusso alle 5, 35 di venerdì 10 febbraio con dolori al petto molto forti. Il suo compagno, Abedallatif E.O. era con lei, fino alle dimissioni avvenute alle 7, 40 del mattino. Tornata a casa, Veronika si sente un po’ meglio ma continua a lamentare dolori al petto e alla gola per tutto il giorno. La notte di sabato 11 febbraio la donna perde i sensi mentre tenta di dirigersi verso il bagno e, nelle ore successive, continua a sentirsi male. Arriva il mattino e un amico di famiglia aiuta il compagno a contattare un cardiologo: è lui a consigliare di allertare immediatamente i soccorsi. Un’ambulanza del 118 accompagna Veronika all’ospedale del Mare, sarà lì che poco più tardi i medici constateranno il decesso dopo inutili tentativi di rianimazione. Il compagno di Veronika, poche ore dopo, va dai carabinieri di Somma Vesuviana e racconta ogni attimo dei giorni precedenti, in cerca di giustizia e sperando che, laddove esistano responsabilità, qualcuno risponda della morte della madre di suo figlio. Sulla vicenda, la direzione sanitaria della casa di cura Trusso Cardiomed di Ottaviano, precisa: «Alle 5, 35 di venerdì 10 febbraio la signora è stata accolta in questa struttura e seguita nel reparto di prima assistenza, le sono state prestate tutte le cure del caso sulla base delle condizioni lamentate ed è stata monitorata dal nostro personale sanitario, con esami specifici, fino alle 7, 40. Accertata la sintomatologia in netto miglioramento, sono state disposte le dimissioni. Alla signora è stato consigliato di effettuare una consulenza cardiologica specialistica ed è stata inviata al suo medico curante».