Le controversie tra Comune e Soficoop dovranno essere risolte dal collegio arbitrale voluto dalla maggioranza (la delibera passò con 19 voti a favore il 19 ottobre 2018, con un solo voto contrario, quello del consigliere Salvatore Rianna e l’assenza degli altri esponenti di minoranza che preferirono lasciare l’aula dopo che fu respinta la proposta di rinvio fatta per voce di Antonio Granato). Da quel momento il collegio sta lavorando ed è stato nominato anche, per la difesa del Comune nel collegio arbitrale, l’avvocato Fabio Foglia Manzillo, oltre che, consulenti tecnici di parte, i responsabili di posizione Saverio Barone e Mario Moccia. Di atti ne sono stati prodotti e di certo nessuno poteva aspettarsi che una vicenda durata quarant’anni si risolvesse in poche settimane, però il Collegio non si è ancora espresso e nel frattempo ai componenti sono stati sottoposti dei quesiti precisi.
Un po’ di riepilogo ci sta, ma non era questo il senso della discussione proposta ieri all’ordine del giorno del consiglio comunale in una seduta che già aveva visto scontri accesi poco prima e che si è infuocata ancor di più sul tema in questione. Il presidente Giuseppe Sommese ha precisato fin dal principio che la discussione avrebbe riguardato il lodo arbitrale e i quesiti posti ai giudici, di fatto però si è scivolati molto oltre.
Innanzitutto con l’intervento del consigliere Pasquale Piccolo che ha fatto notare l’assenza di chi poteva, in effetti, sciogliere i dubbi dei presenti: l’avvocato Foglia Manzillo, per esempio. «Si è detto indisponibile – ha precisato Sommese e ho ritenuto indelicato per l’assise non trattare l’argomento». Per cui, hanno fatto da soli. Con vari momenti di scontro dialettico tra il consigliere Nocerino e l’avvocato Piccolo o il consigliere Allocca.
L’argomento è delicato e complesso, tra sentenze ed atti innumerevoli, alcuni pare nemmeno più disponibili. E Nocerino ha sottolineato che la strada migliore dell’ente è quella più veloce: «Il lodo sarà una sentenza, le sentenze vanno rispettate ma dobbiamo essere pronti a trovare una ipotesi di riduzione del risarcimento, siamo qui stasera per trasparenza mentre abbiamo sottoposto la vicenda ad un collegio di arbitri al di sopra di ogni sospetto».
Alzi la mano chi tra i lettori è davvero è in grado di ricostruire compiutamente ed in ogni sua parte la vicenda che ha portato molte famiglie alla disperazione, con appartamenti pignorati e messi all’asta. Loro, come ha chiaramente detto la consigliera di maggioranza Luisa Carmen Feola, hanno già pagato. Ora il problema è un altro, almeno si evince che per l’opposizione, ieri, fosse capire se l’amministrazione si stesse o meno muovendo per una transazione ancor prima che il Collegio Arbitrale possa esprimersi. E per comprendere questo, si è chiesto allo stesso sindaco Di Sarno di pronunciarsi: lo ha fatto il consigliere Rianna, invocando spiegazioni sulla lettera (pec) agli atti in cui l’avvocato Foglia Manzillo informa di essersi recato presso lo studio Laudadio (legali Soficoop) e dice di aver «prospettato una transazione nei modi e nei termini indicati da Lei (il sindaco) e l’Ufficio Tecnico». «Non si può prescindere da una spiegazione in merito, per discutere dobbiamo capire perché il sindaco ha sentito il bisogno di dare indicazioni al legale, prima della pronuncia del collegio» – ha detto Rianna.
Lo hanno fatto poi anche i consiglieri Umberto Parisi, Celestino Allocca e Vincenzo Piscitelli. Dopo circa un’ora si è riusciti a venirne a capo, facendo recuperare la lettera precedente, quella in cui il sindaco chiede al legale, che aveva ancor prima proposto incontro tra le parti, di relazionare per iscritto su possibili scenari.
«Noi chiediamo si percorra la strada del Lodo, poi si discuterà sugli effetti – ha detto Parisi – oggi vogliamo però che il sindaco ci garantisca di lasciare eventuali avvoltoi fuori dalla porta».
Salvatore Di Sarno ha in effetti rassicurato sulle responsabilità: «Me le sono sempre prese». E tutti coloro che hanno preso la parola, da Luigi Molaro a Vincenzo Neri fino a Maria Rosaria Raia – ieri per la prima volta insieme ad Andrea Scala sui banchi di opposizione – hanno convenuto che si debba attendere la sentenza del Lodo arbitrale. La discussione però, per come sono andate le cose, non è certo finita qui. E il presidente Giuseppe Sommese ha assicurato che la prossima volta, a rispondere alle domande dei consiglieri, ci sarà il legale nominato nel collegio arbitrale. Stavolta, indisponibile. E chi si attendeva un’aula piena – come nei momenti caldi della vertenza Soficoop – è rimasto deluso. Perché adesso si tratta di stabilire come meglio potrà uscirne il Comune. Quanto ai cittadini, alle «vittime» Soficoop come si definisce chi si è visto pignorare case già pagate, hanno già dato.