Sant’Anastasia, finanziamenti persi. Le versioni di Prisco (assessore all’urbanistica) e Di Perna (ex assessore al bilancio).

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Come si evince dal decreto della Regione Campania che ricolloca i finanziamenti nella nuova programmazione Por/Fesr 2014 – 2020, nell’elenco dei beneficiari dei fondi il Comune di Sant’Anastasia non c’è. Perché? «Gli uffici non hanno prodotto gli atti necessari e né il sindaco né gli assessori si sono preoccupati di verificare» – sostiene l’ex assessore al bilancio Armando Di Perna (Alleanza per Sant’Anastasia). Una versione che vale, stando a Di Perna, sia per la riqualificazione di via Arco (800mila euro), sia per via Marconi ed anche per la struttura ex Avis di via Boccaccio. In merito dissente con decisione l’attuale assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici della giunta Abete, l’architetto Stefano Prisco: «Non è possibile perdere un finanziamento mai ottenuto, l’ex assessore alle finanze dovrebbe saperlo».

L'assessore Stefano Prisco
L’assessore Stefano Prisco

 Erano previsti due milioni di euro in arrivo per opere di riqualificazione, adesso non c’è più nemmeno un centesimo. Il decreto della Regione Campania che ricolloca i finanziamenti nella nuova programmazione Por/Fesr 2014 – 2020 non cita il Comune di Sant’Anastasia nemmeno per sbaglio. Non ci sono gli 800 mila euro per via Arco, la strada che costeggia il Santuario Mariano, non sono in programmazione né via Marconi né l’ex struttura ex Avis di via Boccaccio. Ieri due milioni di euro in totale, appunto. Oggi, zero. La polemica ovviamente monta, rinfocolata da una nota di Alleanza per Sant’Anastasia, lista civica che aveva sostenuto il sindaco Lello Abete ma che, da quasi un anno, è all’opposizione. Sulla riqualificazione dei marciapiedi di via Arco sono state spesi fiumi di parole. Ai cittadini, tant’è, importa più che altro che un cantiere sia stato aperto, poi chiuso e mai più finora riaperto. Importa forse anche altro: che quel cantiere sia stato avviato sulla base di un finanziamento di 800mila euro che si pensava arrivasse. Così non è stato e, dopo varie polemiche, dopo la richiesta della consigliera Annarita De Simone (Forza Italia) di sentire in consiglio comunale anche l’ingegnere capo Gino Coppola, dopo le molteplici versioni e i rimpalli delle responsabilità tra vecchi e nuovi amministratori, un fatto ormai è almeno acclarato: quei fondi non arriveranno. Di chi è la responsabilità? Le versioni delle «parti» ormai da mesi in polemica, ossia gli attuali amministratori e i loro ex alleati che si riconoscono, dall’opposizione, sotto l’egida del simbolo di Alleanza per Sant’Anastasia, sono molto diverse.

Qualche mese fa, in un’intervista al mediano.it, quando già gli ex alleati affilavano i coltelli, l’assessore Stefano Prisco, attuale responsabile dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici, definì le accuse strumentali e promise che, laddove non si fosse riusciti a recuperare il finanziamento, il Comune avrebbe preso l’impegno di contrarre un mutuo e completare i lavori. Era gennaio. A marzo scorso, durante una seduta di consiglio comunale, la giunta prese l’impegno di convocare un’ulteriore seduta di consiglio monotematica proprio su questo argomento e lo stesso Prisco spiegò i motivi dell’empasse: «Il problema è a monte – disse Prisco – i fondi per via Arco sarebbero stati stanziati e, a seguito di una promessa di finanziamento, il Comune (quindi gli uffici, i funzionari, gli amministratori) avrebbe fatto la sua parte mentre la Regione non avrebbe poi emesso il relativo decreto. Oggi l’architetto Prisco riconferma quella versione che è in netto contrasto con la nota diffusa invece l’altro ieri da Alleanza per Sant’Anastasia. «Cominciamo col dire che, quanto a via Arco, non si può perdere un finanziamento che non si è mai avuto – dice l’assessore Prisco – i lavori sono sì iniziati con la giunta Abete ma solo sulla base di un protocollo d’intesa tra l’ex sindaco Esposito e l’allora presidente del consiglio regionale. Gli uffici non potevano saperlo, l’ex assessore alle finanze invece sì, lui lo sapeva». E smentisce, Prisco, anche che siano stati persi i finanziamenti per via Marconi e per l’ex Avis (ndr, ma Sant’Anastasia non compare nel decreto della Regione per la programmazione 2014 – 2020). «Stiamo lavorando, gli atti necessari sono in itinere, non sono stati per nulla persi» – assicura. Dunque, stando alla versione di Prisco, sarebbe in arrivo, facendo due conti, poco più di un milione di euro. Per via Marconi (definita cantierabile da mesi) e per l’ex Avis.

Armando Di Perna
Armando Di Perna

Totalmente discordante è la versione dell’ex assessore alle finanze, andato via dalla giunta Abete ad agosto 2015. «Abbiamo tentato in ogni modo di far comprendere il pericolo incombente, sperando che qualche amministratore ci ascoltasse e si preoccupasse di recuperare i finanziamenti relativi all’Accelerazione della Spesa – dice Armando Di Perna – ma il risultato è questo: un’umiliazione insopportabile per il nostro paese mentre quelli limitrofi, come Pollena Trocchia e Somma Vesuviana ottengono circa 5 milioni di euro. Quando si è aperto il cantiere (ndr, i lavori sono stati consegnati il 22 settembre 2015) non ero più parte di questa maggioranza sconsiderata – dice Di Perna – in caso contrario le cose sarebbero andate diversamente e questo famoso decreto della Regione non c’è perché gli uffici hanno “dimenticato” gli atti propedeutici: documenti di aggiornamento sull’aggiudicazione dei lavori, di inizio cantiere,  richiesta di anticipo risorse, né i funzionari, né il sindaco, né qualche assessore “scienziato” si sono preoccupati di verificare e quel protocollo d’intesa che Abete ha sottoscritto non è poi stato rispettato dal Comune, non dalla Regione. Ora dicono in giro che gli altri finanziamenti non li hanno persi ma anche questa è una bugia, basta verificare sul sito della Regione: Sant’Anastasia è come scomparsa dalla programmazione».

Per fare un po’ di «chiarezza», almeno su via Arco, è forse il caso di ricorrere a documenti ufficiali e precisamente alla determinazione numero 1278 del 18 dicembre 2015. Un documento che ripercorre passo passol’iter della vicenda: intanto il progetto definitivo per la riqualificazione dell’area urbana di via Arco intorno al Santuario è stato approvato il 23 dicembre del 2014; con delibera di giunta regionale numero 806 del 30 dicembre 2014 lo stesso progetto è stato inserito nella programmazione POR Campania Fesr 2007/2013 Accelerazione della Spesa. Con quella stessa delibera la giunta regionale approvò anche lo schema di protocollo d’intesa da sottoscriversi tra la Regione Campania e il Comune di Sant’Anastasia.  Quel protocollo è poi sì stato sottoscritto, precisamente il 26 marzo 2015 (il sindaco era già Abete, eletto a giugno 2014); il progetto esecutivo dei lavori è stato approvato con determinazione numero 481 del 15 maggio 2015; con determinazione numero 913 del 18 settembre 2015 si è dichiarata efficace l’aggiudicazione ad una ditta di Casapesenna (Caserta) alla quale, il 22 settembre, sono stati consegnati i lavori.

Insomma, c’era la delibera, c’era il protocollo d’intesa, ma – come sottolinea anche l’assessore Prisco – non il decreto. Chi doveva controllare? Chi doveva assicurare fosse rispettato il protocollo che al punto 4 impegna le parti (Comune e Regione) ad «assicurare ogni scambio utile di informazioni»?

 

Di seguito i link in cui trovate la cronaca della vicenda degli ultimi mesi

Sant’Anastasia, a giorni un consiglio comunale per chiarire la vicenda del cantiere fermo a via Arco.

http://ilmediano.com/santanastasia-via-arco-ancora-un-cantiere-la-consigliera-de-simone-fi-tratti-di-marciapiedi-incompleti-e-pasqua-alle-porte-vogliamo-conoscere-le-soluzioni-previste/

Sant’Anastasia, alla conferenza degli ex alleati di Abete: «Finanziamento di via Arco perso? Errori sconfortanti degli uffici».

http://ilmediano.com/santanastasia-fermi-i-lavori-di-via-arco-alleanza-per-santanastasia-lennesimo-finanziamento-perso/