Riprendono gli spostamenti di rifiuto speciale dal comune di San Giorgio a quello di San Sebastiano, i dubbi rimangono gli stessi.
Ebbene sì, così come ogni saga che si rispetti ha il suo sequel, così qualcuno, probabilmente a San Giorgio a Cremano, vuol dar seguito a quella della mitica trasmigrazione dei sacchetti oltre confine. Era ormai da tempo che gli abitanti di via degli Astronauti e via Figliola, tra San Sebastiano e San Giorgio, avevano notato questi straordinari poteri del rifiuto locale e ci si poneva il dubbio se avvertire le forze dell’ordine o un medium per risolvere la questione.
In effetti, dal ramo parallelo di via Figliola, quello che confina direttamente con San Giorgio, arrivano ciclicamente grandi quantità di bustoni e rifiuti di vario genere, in prevalenza di provenienza edilizia e vengono depositati, senza che nessuno veda nulla, all’angolo con via Cascetta, in territorio sangiorgese. La cosa strana, già notata in passato leggi, è che tale rifiuto, durante la notte, probabilmente facilitato dalla ditta di raccolta sangiorgese e come dimostrato in un nostro articolo dello scorso anno leggi, passa dal lato di San Sebastiano, ivi rimanendo a lungo per la difficoltà della ditta appaltatrice locale di smaltire la grande quantità di rifiuto speciale.
Più di un anno fa (dicembre 2013), in una discussione telematica con Michele Ippolito, il portavoce dell’allora sindaco Giorgiano, questi negò ogni responsabilità da parte del comune e della ditta incaricata per la raccolta dei rifiuti, la GeMa, e questo nonostante l’inoppugnabilità delle immagini da noi prodotte dove si dimostrava che un addetto per la raccolta rifiuti spostava, con fare circospetto, dei bustoni da cupa Cascetta a via Figliola.
In effetti, fonti dell’opposizione, nella persona di Danilo Cascone, ci informarono che vi fu una sua richiesta di chiarimenti a tal riguardo e che produsse “provvedimenti disciplinari” nei confronti di chi attuava tale pratica ma allo stato attuale, pare ovvio, che il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Ma a dire il vero il nostro sospetto è quello che il comune di San Giorgio, non riuscendo ancora ad adeguarsi con un’isola ecologica, non sappia come smaltire quel rifiuto speciale, per cui è probabile che la GeMa, per sua iniziativa o per suggerimento di chi ha competenza, rimandi a San Sebastiano la patata bollente, dove invece esiste un’isola ecologica e una ditta, la SAGI, che lavora bene.
Stavolta non abbiamo il video, ma solo le immagini più recenti che dimostrano come la monnezza animata passi da un marciapiede all’altro. Vi rimandiamo quindi al prossimo episodio delle serie, per gli ulteriori sviluppi della vicenda.