
Il volume nasce già da una precedente ricerca su Felice Vito Sante Casucci, lontano prozio dell’autore, maresciallo di Cavalleria del Regio Esercito Italiano che, trasferitosi da Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, ad Ottajano agli inizi del ‘900, conobbe e sposò Lucia Amelia Pappalardo di San Gennarello di Ottajano.
Nel corso della ricerca, l’autore ha avuto modo di rintracciare e conoscere i discendenti di Felice Vito Sante Casucci, il fratello minore del bisnonno materno Ciccio Casucci, di cui non aveva notizie. Nella sua meticolosa ricerca ha avuto modo di apprendere che il suo lontano prozio Felice aveva conosciuto e sposato Lucia Amelia Pappalardo di Ottajano ed è riuscito a risalire, così, ai Pappalardo di Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Altamura e d’ Acquaviva delle Fonti, che, entusiasti del lavoro di ricerca, hanno voluto fornire foto ed informazioni utili per risalire ai loro avi di San Gennarello di Ottajano e scrivere la loro storia. Oltretutto, l’autore ha avuto modo di conoscere e far amicizia con illustri cultori e studiosi della storia vesuviana che hanno fornito preziose informazioni e hanno collaborato nelle ricerche con cortese professionalità e ammirevole entusiasmo: Attilio Giordano e Luigi Iroso di San Giuseppe Vesuviano; Carmine Cimmino e Michele Raffaele De Simone di Ottaviano; Rev. don Raffaele Rianna, parroco della Chiesa di San Gennarello di Ottaviano; Alessandro Masulli di Somma Vesuviana; nonché Domenico Taiani di Tramonti. I loro suggerimenti sono stati determinanti nella costruzione della singolare ricerca.
Dalla lettura si apprende subito come si siano conosciuti Felice Vito Sante Casucci e Lucia Amelia Pappalardo (1886 -1964), dove vissero, quanti figli ebbero e chi sono stati i loro discendenti. Il ricordo, dapprima, di Alfonso Vincenzo Luigi Pappalardo (1852 – 1929), il padre di Lucia, rimasto orfano di entrambi i genitori a soli 21 anni, consigliere comunale di Ottajano e sindaco, sposato a Somma Vesuviana nel 1873 con Giulia Felicia Angrisani, nata nel 1851 in strada Castello dal fabbricatore Vincenzo e da Maria Di Mauro. La coppia ebbe dieci figli: un figlio, Raffaele Pappalardo (1890 – 1915), morì eroicamente sul Monte Merzli, in Slovenia, durante la Grande Guerra a soli venticinque anni, poco dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza alla regia Università di Napoli. Al sottotenente non solo fu assegnata la Medaglia d’oro al valor militare, ma gli fu dedicata la strada principale che da San Gennarello di Ottaviano porta a San Giuseppe Vesuviano ed un’aula del Regio Ginnasio Armando Diaz di Ottaviano. Due targhe commemorative, inoltre, lo ricordano alle future generazioni, insieme ad altri ex allievi caduti eroicamente per la patria, sia al Regio Ginnasio Armando Diaz di Ottaviano che al Liceo classico Cagnazzi di Altamura. Lucia Pappalardo dopo la tremenda eruzione del Vesuvio del 1906, che distrusse la distilleria paterna e gran parte di Ottaviano, si trasferì con la madre Giulia Angrisani dal fratello Ferdinando Maria Pappalardo che ad Altamura aveva avviato una distilleria per la lavorazione della vinaccia e la produzione di alcool. Ferdinando, da persona industriosa e laboriosa, avviò, inoltre, l’attività di trebbiatura ed un frantoio. Sposatisi, ebbe sei figli che si affermarono nella vita lavorativa e nel sociale: uno di questi si trasferì ad Acquaviva delle Fonti.

L’autore ha anche avuto modo di conoscere e apprezzare la storia e l’ospitalità di tanti territori come Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Tramonti e Altamura. Storie che modestamente ha riportato in questo volume, con foto d’epoca ed uno sguardo anche alla sua bella città natale di Acquaviva delle Fonti. Nel ricostruire l’albero genealogico degli ascendenti e discendenti di Lucia e dei suoi fratelli e sorelle si è potuto risalire con certezza a Gennaro Pappalardo, vissuto nel 1600, bisavolo del suo bisnonno, i cui avi verosimilmente sono vissuti nel casale di Corsano di Tramonti, in provincia di Salerno, dove sin dal XII secolo sono documentati dei Pappalardo. Si è accertato anche che Vincenzo Pappalardo, un nipote di Nicola Antonio Pappalardo, il bisnonno di Lucia, si trasferì a Somma Vesuviana, dando origine al ramo della famiglia di Somma Vesuviana, quello dell’attuale Maggiore dei Carabinieri NAS Vincenzo Pappalardo di Luigi. Questo lavoro porterà i lettori a riscoprire ed innamorarsi di una storia affascinante della propria terra e dei propri padri che hanno contribuito nel tempo al suo sviluppo.
Intervistato il prof. Luigi Iroso di San Giuseppe Vesuviano, per l’occasione ha affermato: Comprendo pienamente siffatta freschezza e ne gusto i sorsi inebrianti, dopo che ho letto il libro Ricordi sui Pappalardo di Ottajano, ove l’ing. Colafemmina è stato capace di mettere insieme preziose tessere del passato in una sintesi meravigliosa di una storia affascinante. Su questa scia ha percorso un viaggio interessante che, nel riannodare i singoli fili della sua famiglia al di là dei confini geografici e temporali, rappresenta un vero saggio di umanità viva e palpitante di veri valori.
Per prenotare e acquistare il volume, basta contattare il dott. ing. Giovanni Colafemmina al cell. 339 4911 798, oppure scrivere una e-mail a g.colafemmina@gmail.com