Sindacati e lavoratori insistono sulla necessità di aggiungere alle produzioni Panda una vettura col marchio del Biscione.
Ripresa in chiaroscuro per le produzioni automobilistiche campane nel segno della Panda. L’utilitaria rallenta un po’la sua marcia e scattano due giorni di cassa integrazione a Pomigliano, programmati per il 28 e il 29 settembre prossimi. La Panda rimane comunque la vettura regina del mercato Fca con 81300 vetture vendute nei primi otto mesi del 2015, cosa che la lascia saldamente sul punto più alto del podio nella classifica del suo segmento. Intanto il sogno proibito di sindacati e lavoratori napoletani è il ritorno del marchio Alfa Romeo, che ha abbandonato Pomigliano esattamente quattro anni fa, con le ultime produzioni 159. Una speranza vincolata però all’eventuale successo delle nuove missioni destinate per il momento all’impianto di Cassino. Qui il nuovo suv del Biscione e, soprattutto, la Giulia, il cui lancio è imminente, dovranno aggiungersi alla Giulietta. In cantiere però Fca ha anche altri nuovi modelli Alfa. E il sogno riguarda proprio l’eventuale dirottamento di uno di questi a Pomigliano. Ma solo il mercato riuscirà a fornire una prospettiva meglio prevedibile. Resta una realtà campana caratterizzata appunto da luci e ombre. Sono circa 3500 gli addetti di Pomigliano utilizzati in pianta stabile nelle produzioni Panda, nello stampaggio dedicato anche agli altri impianti italiani e nelle attività di collaudo dei veicoli provenienti dalle linee dell’utilitaria ma pure da altre fabbriche del comparto nazionale. Gli altri addetti, mille lavoratori circa, lavorano poco. Sono spesso in cassa integrazione. Un netto miglioramento occupazionale e produttivo sta invece caratterizzando il vicino reparto logistico di Nola, dove grazie all’accordo firmato dai sindacati a giugno è stato anche qui, come a Pomigliano, applicato il contratto di solidarietà. Un ammortizzatore sociale che ha consentito il rientro e il conseguente impiego per buona parte del mese di tutti i 280 operai. Prospettive buone inoltre per la Marelli di Poggioreale, i cui 600 dipendenti versano ancora in cassa integrazione. In questo caso, grazie a un altro accordo firmato, come per Nola, da tutti i sindacati, all’inizio di luglio, si prevede il trasferimento di 300 addetti in un nuovo impianto del Casertano a partire dal gennaio prossimo. Qui si lavorerà per la produzione di componenti destinati alle nuove Alfa di Cassino. L’altra metà dell’organico resterà a Poggioreale nell’ambito di un programma produttivo che prevede un investimento di 25 milioni.