“Ci sembra illogico che gli studi professionali alle prese con il Covid debbano obbligatoriamente inviare le dichiarazioni dei redditi entro il 30 novembre. E di certo non sarebbe corretto chiedere sanzioni per il ravvedimento di un versamento che non è stato tempestivo perché qualcuno era sintomatico e non poteva materialmente elaborarlo”, evidenzia De Lise che chiede al governo di “comprendere come un altro aiuto concreto ai contribuenti, a costo zero per lo Stato, possa arrivare cancellando una serie di oneri amministrativi superflui. Lo Stato non dovrebbe investire risorse e darebbe un grosso contributo. Crediamo – conclude il presidente dei giovani commercialisti – che scelte del genere aiuterebbero ad abbassare l’enorme tensione sociale”.
Covid, De Lise (commercialisti): slittare le scadenze fiscali ed eliminare adempimenti superflui
Riceviamo da Ufficio Stampa U.N.G.D.C.E.C. (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) e pubblichiamo.
“Davvero Per Cortesia Muoviamoci. Ci piacerebbe se una volta DPCM potesse avere un significato differente. È questo, in fondo, l’invito che rivolgiamo alle istituzioni. Muoviamoci a slittare le scadenze fiscali, dal momento che la crisi è sotto gli occhi di tutti e che molti studi di dottori commercialisti ed esperti contabili, così come i reparti contabili delle imprese clienti, sono stati colpiti dal virus e alle prese con la quarantena”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.



