Contro la cessione dell’impianto di Capodichino, vista come l’inizio della fine per tutta la regione, i metalmeccanici della Cgil hanno proclamato 8 ore di astensione nei grandi stabilimenti aeronautici di Finmeccanica dislocati nel Napoletano.
Per lunedì 11maggio la Fiom intende fare le cose in grande: 8 ore di sciopero per ogni turno di lavoro nelle fabbriche napoletane di Alenia. I metalmeccanici della Cgil hanno puntato l’astensione contro la volontà di Finmeccanica di cedere l’impianto di Capodichino, uomini e mezzi, all’Atitech di Gianni Lettieri. Risultato: blocco totale delle attività, per tutto il giorno, nella grande fabbrica di Pomigliano ( 2500 addetti ), e negli impianti di Nola ( 1100 addetti ) e, appunto, di Capodichino ( 200 addetti ). Il clima è di quelli incandescenti.
Si prevedono azioni clamorose. Anche perché ancora una volta l’unità sindacale se n’è andata a farsi benedire. Fim e Uilm infatti non hanno annunciato nessuna iniziativa di lotta alla vigilia del secondo faccia a faccia romano, previsto per martedi 12, sulla procedura di trasferimento dello stabilimento partenopeo all’Atitech di Gianni Lettieri. Ieri le parti si sono incontrate all’Unione Industriali di Roma. In quella sede è stato deciso di bloccare la procedura di cessione, che a questo punto dovrebbe concludersi domenica 16 maggio.
“ Questo piano – scrive la Fiom nel comunicato sullo sciopero – rappresenta il primo passo di un profondo impoverimento strutturale e professionale per l’insediamento campano di Alenia ”. A proposito del confronto tenuto ieri nella sede capitolina di Unindustria, il sindacato diretto da Maurizio Landini sostiene che “ durante la riunione la direzione aziendale ha dichiarato che non esistono e non sono mai esistite in Alenia le capacità per realizzare completamente un aereo civile e pertanto tale obiettivo non è nelle strategie attuali ”.
Niente turboprop, dunque, secondo la Fiom, che a questo punto riferisce di un’azienda che mette in dubbio le stesse lavorazioni civili aeronautiche. “ Consideriamo gravi e preoccupanti le affermazioni dell’azienda – aggiungono i metalmeccanici della Cgil – affermazioni con le quali si smentisce clamorosamente il piano industriale 3R, sul quale avrebbe dovuto basarsi in questi anni il rilancio di Alenia in Campania e si segna negativamente qualsiasi ipotesi di autonomo sviluppo industriale della stessa sul territorio ”.