Un tragico errore meccanico potrebbe essere costato la vita a Raffaella Scudiero, 26 anni, morta lo scorso primo aprile ad Acerra. Secondo quanto riferito dal Mattino, non sarebbe stato solo l’incidente stradale a determinare il decesso della giovane, ma un’anomalia nel sistema di sicurezza del veicolo. Un bossolo dell’airbag, espulso a velocità elevatissima, avrebbe colpito la ragazza al collo come un colpo di pistola, causandole una ferita letale.
Il particolare è emerso durante i rilievi sulla Citroen C3 guidata da Raffaella. Quel bossolo, invece di attivare il cuscino salvavita, avrebbe provocato una lesione profonda e sanguinante alla parte destra del collo, portando la giovane alla morte per emorragia. Una torsione del capo nel tentativo di proteggersi potrebbe aver esposto Raffaella al colpo fatale.
L’airbag, secondo alcuni testimoni, sarebbe poi finito sgonfio sul sedile accanto. Un dettaglio che aggiunge inquietudine a una vicenda già drammatica. A fare piena luce sull’accaduto sarà la perizia tecnica disposta dalla Procura di Nola, che esaminerà la dinamica dell’urto e il funzionamento del dispositivo.
La Citroen, immatricolata nel 2009 e passata di mano più volte, era tra i veicoli soggetti a un richiamo ufficiale. Stellantis, la casa madre, aveva inviato lettere lo scorso anno intimando ai possessori di non utilizzare l’auto, a causa di airbag considerati pericolosi. L’azienda offriva anche veicoli sostitutivi in attesa della riparazione.
Attualmente, l’unico indagato per omicidio stradale è il conducente dell’altra auto, una Fiat Panda, coinvolta nello scontro. Tuttavia, gli inquirenti non escludono che possano emergere ulteriori profili di responsabilità legati alla manutenzione o alla vendita della vettura.
La comunità di Acerra è ancora sconvolta dalla tragedia. Ai funerali di Raffaella, gli amici l’hanno salutata con uno striscione: “Sempre nei nostri cuori”.